da Redazione | 16 Luglio, 2020 | Mondo, Notizie
Storicamente, i consumatori di cannabis sono stati ritratti nei media e nei film come pigri e improduttivi. Lo stereotipo dello “stoner” era, e per molti versi lo è ancora, una cosa molto popolare nella società, e questo non va bene. Il fatto è che la cannabis può far parte di uno stile di vita attivo, come dimostrato da un numero crescente di atleti professionisti che sono consumatori di cannabis. Campioni olimpici come il nuotatore Michael Phelps e la star di atletica leggera Usain Bolt hanno consumato cannabis in passato, e forse lo fanno ancora, e sono due dei migliori atleti della storia umana.
Le persone anziane in tutto il mondo tendono ad essere meno attive delle persone più giovani per vari motivi, non da ultimo l’usura del corpo umano che si verifica nel tempo. Un nuovo studio ha esplorato la relazione tra consumo di cannabis e velocità di esercizio tra gli individui più anziani, e ciò che i ricercatori hanno scoperto è significativo.
Sono stati diffusi risultati di un recente studio condotto presso l’Università del Colorado a Boulder, e sebbene lo studio è stato condotto in Colorado, i risultati sono valutabili in tutto il mondo.
Lo studio, “ha valutato se l’uso della cannabis abbia influito sui risultati di un intervento per aumentare l’attività fisica negli adulti sedentari di età pari o superiore a 60 anni” .
Secondo lo studio, pubblicato su Ingenta Connect, i ricercatori “hanno misurato le differenze nell’indice di massa corporea (BMI), nel comportamento fisico e nella forma cardiovascolare tra i consumatori di cannabis adulti più anziani (N = 28) e i non utilizzatori (N = 136) che hanno partecipato ad una sperimentazione”.
Il team di investigatori ha concluso: “I dati preliminari suggeriscono che l’attuale stato di utilizzo della cannabis non è associato a un impatto negativo sulla forma fisica e sugli sforzi per aumentare l’esercizio negli adulti sedentari più anziani.”
La cannabis è la scelta più sicura
Una cosa che lo studio non ha esplorato è il motivo per cui esiste una correlazione tra l’uso di cannabis tra gli individui più anziani e un aumento dell’esercizio fisico. Mentre potrebbero esserci varie ragioni e fattori coinvolti, un probabile fattore che vi contribuisce è che gli individui più anziani sono più sani grazie alla scelta della cannabis rispetto ad altri prodotti farmaceutici e ad altre sostanze che sono più dannose della cannabis.
Le persone anziane avvertono dolore a un ritmo più elevato rispetto ai giovani.
Numerosi studi hanno scoperto che la cannabis può essere efficace nella gestione del dolore, e quindi non è una sorpresa vedere i consumatori di cannabis più anziani vivere stili di vita attivi.
Lo stereotipo del consumatore pigro di cannabis sta scomparendo.
da Redazione | 15 Luglio, 2020 | Mondo, Normative
Cannabis legale in Italia: tutto ciò che c’è da sapere
Come è risaputo, l’utilizzo e la coltivazione di cannabis in Italia sono ancora illegali e considerati perlopiù tabù. Al contrario, in numerosi paesi del mondo, dagli Stati Uniti alla Thailandia passando per l’Uruguay e la Giamaica, si legalizza la cannabis o si fanno passi concreti verso la legalizzazione.
Nonostante ciò, mai come negli ultimi 5/6 anni, i dibattiti televisivi e le cronache dei media tradizionali hanno dato un così ampio spazio al fenomeno cannabis.
La legge 242/2016 e la sentenza della Cassazione
Ma andiamo con ordine: l’approvazione della legge 242/2016 sulla coltivazione della cannabis sativa (<5% di THC), ha avuto un effetto dirompente sia sul mercato che nelle istituzioni, ma soprattutto sull’opinione pubblica. Detta legge sancisce la possibilità di coltivare e rivendere cannabis sativa L. purché con tasso di THC inferiore allo 0,5%, oltre ad alcune norme da rispettare che descriveremo in seguito.
Quasi 2500 aziende nate negli ultimi 4 anni sono dedite alla coltivazione trasformazione e rivendita di infiorescenze di cannabis a basso contenuto di THC. Un’economia nascente potenzialmente travolgente, che parte dell’opinione pubblica e della politica italiana hanno tentato di minare alle basi, diffondendo l’idea che la cosiddetta cannabis legale potesse essere una droga pericolosa.
Al tempo stesso, nel dicembre del 2019 le sezioni riunite della della Corte di Cassazione hanno affermato il principio secondo il quale la coltivazione domestica di cannabis indica di lieve entità (per intenderci, la cannabis indica terapeutica con alto quantitativo di THC) non costituisce reato.
Come nelle migliori storie che raccontano l’Italia, ci troviamo davanti a un contesto decisamente confuso. Per questa ragione, lo scopo di questo articolo è chiarire quale tipologia di cannabis è possibile coltivare in maniera legale in Italia, senza incorrere in conseguenze penali.

Coltivare cannabis in maniera legale: come fare?
Le regole per coltivare cannabis legale, chiamata anche cannabis light, non differiscono in sostanza da quelle della tradizionale agricoltura.
L’iscrizione alla Camera di Commercio è il primo passo. Successivamente è necessario comunicare il luogo dove avverrà la coltura, che può essere un campo, una serra oppure un magazzino (nel caso in cui si voglia coltivare cannabis indoor o avviare una coltivazione idroponica).
È possibile coltivare semi rigorosamente certificati, con apposito cartellino comprovante una delle 65 varietà ammesse al catalogo EU. É stato tolto l’obbligo di avvisare le autorità (Carabinieri o Forestale), anche se è buona norma di cortesia farlo lo stesso. In ultimo, il punto fondamentale è rimanere sotto la fatidica soglia dello 0,5% di THC. Cannabinoide che, lo ricordiamo, è causa dell’effetto psicotropo.
Ma che succederebbe qualora le infiorescenze superassero la soglia dello 0,5%? Verremmo arrestati? Assolutamente no! Le forze dell’ordine hanno l’ordine di disporre la distruzione del raccolto senza conseguenze legali.
Quale tipologia di cannabis è vietato coltivare?
La sentenza di Cassazione a sezioni riunite, per la quale non costituisce reato coltivare cannabis domestica di lieve entità ad alto tenore di THC, è per gli addetti ai lavori un enorme passo avanti verso la tolleranza e la normalizzazione.
Anche se coltivare cannabis indica ad alto tenore di THC rimane di fatto illegale e perseguito penalmente, questa sentenza è un assist alla politica a legiferare in materia di cannabis. Altresì, è uno strumento formidabile per potersi difendere se incorriamo in conseguenze penali.
Coltivazione di marijuana legale: quali semi posso coltivare?
La coltivazione di marijuana legale è consentita solo con determinate tipologie di sementi, anche se il mercato dei semi offre una vasta scelta di ogni tipologia. La scelta deve essere ben ponderata. Vi illustriamo quali sono le diverse tipologie di semi che potrete trovare in commercio:
- Semi certificati EU: La legge 242/16 sulla lavorazione della cannabis consente la coltivazione di semi esclusivamente certificati nella EU. ‘elenco delle 65 varietà certificate è disponibile con una semplice una semplice ricerca su Google.
- Semi femminizzati di cannabis legale: Sono semi di cannabis di varietà legali, cioè che producono un tenore di thc compreso tra lo 0,2-0,5%, ma di fatto non sono normati e quindi non sarebbe possibile coltivarli per scopi commerciali.
- Semi di cannabis da collezione : Anche se le numerose sentenze della Corte di cassazione dal 2009 al 2014 hanno dichiarato legale la vendita dei semi di cannabis ad uso collezionistico, è vietata la semina e la coltivazione degli stessi.

Si può coltivare cannabis light in casa a livello amatoriale?
Certamente sì, purchè non a scopi commerciali. Nel febbraio 2016 è stata approvata la legge che consente l’uso ornamentale e florovivaistico della pianta di cannabis, quindi è possibile coltivare cannabis in casa (lo ricordiamo, a basso contenuto di THC). Se volete iniziare ad approfondire il tema e cimentarvi nella coltivazione casalinga, vi consigliamo di consultare questa guida per la coltivazione di cannabis sia indoor che outdoor.
Non è raro ormai scorgere piante di cannabis vendute per uso ornamentale in negozi, grow shop e vivai specializzati, dove si possono acquistare anche i semi di cannabis. Esigete sempre ricevuta e cartellino, con regolare certificazione Eu dei semi di provenienza, se non volete incorrere in pene amministrative.
Acquistare un kit per la coltivazione di cannabis indoor
In questo contesto, sono sempre più numerose le persone che si cimentano nella coltivazione di cannabis indoor. I negozi specializzati, detti grow shop, propongono kit per coltivare cannabis indoor per ogni esigenza e spazio.
É sempre bene ponderare l’acquisto di una grow box completa di tutti gli accessori affidandoci ad un venditore esperto, poiché non sempre i kit per coltivare sono completi di tutti gli accessori.
Coltivare marijuana legale: come iniziare e a chi rivolgersi
Per fortuna esistono diverse guide e manuali dedicati alla coltivazione indoor di cannabis, ma non tutte sono sempre esaustive. Il nostro suggerimento è sempre di consultare un esperto, specialmente se volete avviare un business di marijuana light.
Per fortuna esistono esperti di settore ai quali potrete rivolgervi per una consulenza più approfondita, ma attenzione! Il mercato della cannabis ha fatto proliferare un’infinità di sedicenti scuole che promettono formazione sull’argomento. Una consulenza agronomica per la coltivazione di cannabis è una cosa seria, che va ponderata con estrema perizia.
Il nostro consiglio è di affidarsi solo ad aziende di comprovata esperienza nel settore, che offrano anche servizi di formazione e consulenza sulla coltivazione di cannabis.

Canapa: una risorsa naturale
La canapa è una risorsa verde molto preziosa, nella quale noi italiani eravamo l’eccellenza fino a qualche decennio fa. È stata “discriminata” a causa del diffondersi del proibizionismo a partire dagli anni 30/40, e abbiamo smesso totalmente di coltivarla.
Oggi invece si contano più di 42 stati che hanno legalizzato totalmente la cannabis per uso terapeutico. Le scoperte mediche sui benefici curativi di questa pianta popolano ormai le maggiori riviste scientifiche di tutto il mondo. Ironia della sorte, il più grande promotore della legalizzazione sono gli Stati Uniti d’America, dove la criminalizzazione di questa pianta è cominciata.
La speranza è che la pianta canapa, dalle innumerevoli risorse in svariati campi, possa tornare ad essere quell’eccellenza italiana per la quale eravamo conosciuti in tutto il mondo.
da Redazione | 8 Luglio, 2020 | Mondo, Cultura
Rick Steves è un mite personaggio televisivo che ha prestato la sua credibilità alle battaglie per la legalizzazione durante 20 anni come militante autodidatta per NORML e Marijuana Policy Project. Quest’estate e in autunno Steves ha in programma vari incontri per la legalizzazione in Stati Usa del South e del Midwest, dove gli piace molto parlare agli elettori con argomenti inusuali.
“Mi piace solo confondere le persone con ciò che si aspettano che abbiano a che fare”, ha detto a Leafly. “Mi piace sempre dire: “Sono un americano laborioso, educato, educatore e contribuente. Se ho lavorato duramente tutto il giorno e voglio andare a casa a fissare il camino per tre ore, questa è la mia libertà civile. E poi ricevo un grande applauso.”
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Argomenti per la legalizzazione della marijuana
Leafly: hai detto: Credo che “alto” sia un posto che dovremmo visitare. Riesci a ricapitolare le tue convinzioni sulla politica in materia di cannabis per persone che non conoscono questo tuo impegno in materia?
Rick Steves: Sento fortemente che fumare marijuana responsabilmente, da adulto, è una libertà civile.
Sto attento a non sostenere il fumo. Penso solo che chiunque voglia fumare marijuana in modo responsabile, da adulto, dovrebbe poterlo fare, e penso che i divieti delle nostre leggi siano basati su bugie, siano razzisti e controproducenti, semplicemente sbagliati.
Mi diverto solo a scusarmi dicendo che la marijuana è una droga leggera come l’alcol. Non direi che va bene. Direi che se vuoi godertela, dovresti essere in grado di farlo, quindi questa è la mia posizione in merito.
Ho deciso che è un un impegno civico parlare di questo e che farlo sia importante. Penso che a tutti piaccia abbracciare questioni che per loro stessi sono politicamente importanti, e ci sono molte questioni facili da affrontare. Venti anni fa, quando ho iniziato a parlarne, era pericoloso parlare pubblicamente a favore della legalizzazione della cannabis.
Nessuno ha bisogno di votare per me. Non posso essere licenziato. Ho appena espresso le mie idee su questo perché mi piace condividere la verità e non mi piace vedere il nostro paese abbracciare bugie ed avere paura.
Non ci sono molte persone famose che sono ben note e che sono disposte a dire: “È ora che smettiamo di arrestare le persone per aver fumato erba.” …..
Sostengo una campagna legale sulla marijuana se la legge è una legge sulla salute pubblica, rispetta le forze dell’ordine, se affronta il razzismo e anche le questioni civili.
I risultati della legalizzazione in Colorado e Washington
Leafly: se “alto” è un posto, sembra che ci si possa andare facilmente, poiché la legalizzazione sta vincendo.
Steves: penso che in questo momento il nostro paese sia in un punto in cui c’è questa marea di sensibilità in aumento e non c’è modo di tornare indietro.
E’ stato clamoroso quando Washington e il Colorado lo fecero nel 2012 perché allora il governo federale degli Stati Uniti avrebbe potuto entrare e schiacciarci, ma non lo fece, il che è sorprendente.
Ora abbiamo una massa critica e loro semplicemente non possono farlo, non credo che possano cavarsela. Per prima cosa, vengono generate molte entrate fiscali. Adoro il fatto che solo nel mio stato ci siano circa $ 1 miliardo di entrate da cannabis e circa $ 300 milioni di entrate fiscali generali.
Il mio governatore, Jay Inslee, non era favorevole, né lo era il governatore del Colorado quando abbiamo legalizzato nel 2012. Oggi sappiamo che in entrambi gli stati i governatori sono a favore. E ce ne sono grati.
I numeri sono sotto controllo. Era una nostra previsione che il consumo non sarebbe cresciuto, anche quello degli adolescenti, che la sicurezza stradale non ne sarebbe stata influenzata e che sarebbe stato invece un modo intelligente per dare un duro colpo al mercato clandestino in piena espansione, tassare e regolarne il controllo, togliere quei soldi da bande e criminalità organizzata e lasciare che diventassero affari legittimi, impiegare persone nelle aree rurali e smettere di arrestare persone, la maggior parte delle quali sono persone di colore.
Il mio governatore, Inslee, chiacchierando con lui di questo, ha detto di essere grato di non aver arrestato 8.000 persone all’anno. Abbiamo praticamente distrutto un mercato nero in forte espansione. Ora abbiamo un fiorente mercato legale e il governo guadagna $ 300 milioni all’anno, inoltre possiamo goderci la libertà di fumare erba se vogliamo. Non c’è niente di male in questo.
L’unica cosa negativa che la gente pensa è: “Oh, ora la gente sta fumando marijuana.” Ma negavano la realtà che la gente la fumasse comunque.
Il fatto è che non c’è un serbatoio di persone che desiderano rovinarsi la vita fumando una canna se solo fosse legale. Chiunque voglia fumare lo fa, e ora lo facciamo come attività legale anziché come attività illegale, e penso che sia una buona cosa per la società.
2020, la mappa della legalizzazione
Leafly: com’è portare questo messaggio in giro?
Steves: Quando vengo in città tutti dicono “Oh sì, Rick Steves, lo conosciamo dalla televisione pubblica”, o “Rick Steves, ci piace la sua roba europea”, oppure, “Rick Steves, è un uomo d’affari fico, è un leader nella sua chiesa. Oh, Rick Steves – sta sostenendo di legalizzare la marijuana? Wah?’
Cattura le persone sorprendendole. Non mi piace perdere tempo a predicare a chi sta pensando ad altro. Voglio raggiungere le persone che sono state davvero educate a pensare che questa sia erba del diavolo e far loro sapere che non è questo un problema.
Vengo da uno stato in cui queste sono ormai vecchie notizie. Le abbiamo avuto per otto anni. È la stessa comunità di prima, non stiamo arrestando più tante persone e posso spostare il mio bongo dalla mia credenza allo scaffale come una sorta di dichiarazione di indipendenza.
Leafly: Vedi un numero crescente di conservatori per la legalizzazione?
Steves: Vorrei che i conservatori fossero più intellettualmente coerenti nella loro politica.
Se vado a fumare e dopo guido e ferisco qualcuno, dovrebbero sicuramente prendersela con me. Ma se posso fumare responsabilmente, tenendo conto delle esigenze dei miei vicini, chiedo solo un po’ di buon senso per me.
Fumare erba apre un po’ le porte, è come viaggiare, è un modo in cui possiamo allargare i nostri orizzonti. Può essere consumata male o bene, il governo non ha il diritto di dire che non possiamo farlo. Il governo ha il diritto di dire che non possiamo farlo e dopo rompere qualcosa, ma non che non possiamo farlo se ne siamo responsabili. Questa è la mia opinione in merito.
Mi piacerebbe andare negli stati in cui le compagnie farmaceutiche finanziano l’opposizione. L’Arizona è stata una che non ha approvato una legge alcuni anni fa perché i produttori farmaceutici si sentivano minacciati dalla marijuana. Non va bene che le persone mettano i loro interessi finanziari al di sopra delle nostre libertà civili, e i poveri e le persone di colore vengono arrestati per questo.
È difficile da immaginare in questo momento decine di migliaia di americani in prigione per crimini di marijuana non violenti e circa 663.000 arrestati per crimini di marijuana ogni anno quando, in circa la metà del nostro paese, è legale per uso ricreativo o medico.
Siamo in una situazione in cui puoi andare in un piccolo bed and breakfast nella parte orientale di Washington e mangiare marijuana e poi attraversare il confine con l’Idaho e non poterlo fare. Questo è ridicolo.
…….
Leafly: c’è questo filo conduttore di essere un bravo cittadino in tutto il tuo lavoro come viaggiatore, scrittore, imprenditore e membro della comunità. Come possono gli uomini d’affari della cannabis essere buoni cittadini?
Steves: c’è molto spazio per essere un leader della comunità e anche un uomo d’affari della cannabis.
Mi piace quest’idea, perché è quello che ho fatto fin all’inizio della mia campagna per la legalizzazione: confondere le persone con ciò che si aspettano di avere a che fare e con chi è veramente questo essere umano.
Ecco un ragazzo che gli piace e non hanno mai pensato di poter piacere a un ragazzo che fuma marijuana. E ho dimostrato che si sbagliavano … Ah! Per me è una bella sfida.
I club di cannabis a Barcellona e i coffeeshop di Amsterdam sono modelli di senso civico per le loro strade. Sanno che ad alcune persone che vivono al piano di sopra non piace il rumore a mezzanotte, o ad altri che camminano vicino non piace l’odore umido della marijuana. E lo rispettano; in parte, perché è un bel modo di non chiudersi.
Penso che possiamo avere una fiorente industria legale della marijuana e possiamo guadagnare la fiducia della nostra società. E che possiamo quindi far crescere la casa, i luoghi pubblici dove gustare la marijuana e così via – se rispettiamo solo il fatto che non tutti la abbracceranno come se fosse il più grande dono di Dio all’umanità, ognuno ha un pensiero diverso su di essa, e che ci tolleriamo a vicenda.
da Redazione | 25 Giugno, 2020 | Mondo, Normative
La luce alla fine del tunnel è in vista per migliaia di abitanti del Nevada condannati con lievi pene per possesso di marijuana, possesso che non è più un reato.
L’11 giugno, il governatore Steve Sisolak ha proposto una risoluzione per graziare “incondizionatamente” tutte le condanne per possesso di meno di un’oncia di marijuana prima del 2017, quando il Silver State ha legalizzato la vendita, il possesso e l’uso ricreativo. Il Consiglio di Grazie e Giustizia del Nevada ha ufficialmente approvato la proposta di Sisolak il 17 giugno.
“Il popolo del Nevada ha deciso che il possesso di piccole quantità di marijuana non è un reato”, ha detto Sisolak. “Questa risoluzione eliminerà la lista di migliaia di persone che portano lo stigma di una condanna per fatti che sono state ora depenalizzate”.
Non è più un reato
Graziare le violazioni delle leggi obsolete rappresenta un passo tanto atteso dagli ex trasgressori per possesso di piccole quantità di marijuana in Nevada. Tutte le condanne di questo tipo per marijuana post 2001 sono state ora perdonate.
Lo Stato una volta aveva le condanne più draconiane della nazione per semplice possesso, che era un reato punibile con un massimo di 20 anni di prigione fino al 1999. I sostenitori hanno dovuto lottare per più di tre anni per arrivare a questo risultato.
La legge del Nevada non consente la cancellazione totale di alcun reato, ma può essere messo da parte. Tuttavia, il reato può ancora emergere in seguito a specifici controlli più approfonditi ed è accessibile dall’FBI.
Un avvertimento: molti casi precedenti al 2001 non ne sono coinvolti
L’iniziativa del governatore non riguarda un piccolo gruppo di persone che era incappata nelle norme penali sulla marijuana. Prima del 2001, molte condanne in materia di marijuana venivano accorpate con altri crimini di droga.
Gli elettori del Nevada hanno legalizzato la cannabis con un’iniziativa statale del novembre 2016 e i primi negozi al dettaglio dello stato sono stati aperti il 1 luglio 2017. Ma le norme per piccolo possesso – ora legale – sono rimaste in vigore, ostacolando la vita di migliaia di residenti.
da Redazione | 23 Giugno, 2020 | Italia, Mondo, Normative
Sì alla coltivazione industriale, no all’uso personale
Le leggi francesi sono estremamente conservatrici quando si tratta dell’uso e del possesso di Cannabis.
Nonostante la Francia produca notevoli quantità di Cannabis a livello industriale, il possesso e il consumo di questa pianta sono fortemente penalizzate.
La Francia è anche uno dei Paesi dell’UE che non ha ancora implementato un programma relativo alla Cannabis Medica.
Coltivazione e possesso
Sebbene l’industria della produzione di canapa in Francia sia molto ben sviluppata, coltivare piante di Cannabis rimane illegale per i cittadini nel Paese.
Le sanzioni per chi dovesse essere sorpreso sono molto severe e possono arrivare fino 20 anni di reclusione o una multa fino a € 7,5 milioni.
La legge non fa eccezioni al riguardo. Anche se l’individuo dovesse coltivare una sola pianta per scopi personali e medicinali, andrebbe comunque incontro ad una sanzione. Tuttavia, in realtà, pochissimi coltivatori di Cannabis hanno ricevuto la pena massima. Coloro che ricevono pene detentive elevate sono di solito coloro che sono coinvolti in attività di coltivazione su larga scala.
Molto simile è la situazione riguardo al possesso di Cannabis: la legge francese infatti vieta l’uso o il possesso di Cannabis. Inoltre non fa alcuna distinzione tra possesso per uso personale o destinato alla vendita.
I trasgressori ricevono trattamenti diversi solamente sulla base della quantità di Cannabis di cui vengono trovati in possesso e alle circostanze in cui questa è stata rinvenuta.
Dal 2018 sono stati introdotti nuovi regolamenti, che permettono alle forze dell’ordine di assegnare una multa in loco per chi dovesse essere sorpreso in possesso di Cannabis.
Questo nuovo regolamento è stato da molti interpretato come una prima apertura verso la Cannabis.
Tuttavia, il ministro degli Interni Gerard Collomb ha sottolineato che la nuova politica non depenalizza l’uso della Cannabis e che ricevere una sanzione non garantisce che non vengano intraprese ulteriori azioni legali.
La difficile vita delle Infiorescenze di CBD
Nel novembre 2017, il Ministro della salute ha annunciato che la presenza di CBD nei prodotti per il consumo era autorizzata, a condizione che non superassero il tenore massimo dello 0,2% di tetraidrocannabinolo (THC).
Questo ha portato all’apertura di un grandissimo numero di “CBD cafés”, che sono però stati chiusi in poco tempo, a causa dell’emanazione di un divieto alla vendita di Infiorescenze di CBD.
La ragione di queste repentine chiusure fu che Agnès Buzyn, il ministro della sanità francese, era dell’opinione che i negozi rappresentassero una minaccia per la salute pubblica perché incoraggiavano l’uso di droghe. Spiegò inoltre che l’esistenza dei “CBD cafés” era legata ad una scappatoia legale che aveva promesso di chiudere, aggiungendo che il governo avrebbe trovato il modo di farli fallire nel giro di poche settimane.
Di conseguenza, i CBD cafés furono chiusi in poche settimane.
da Redazione | 4 Giugno, 2020 | Mondo, Cultura
Analizziamo le proprietà del CBD, uno dei principali cannabinoidi
La pianta della canapa ha una storia molto lontana nel tempo. Attestazioni e studi in materia, hanno permesso di scoprire che già 6000 anni fa venisse coltivata in Cina e da allora si è legata in modo sempre più versatile alla storia di tanti popoli e tribù.
Il consumo di marijuana, attualmente sempre più permesso a livello legale, si basa sul limitare alcuni dei naturali composti della pianta, che sono oltre 400. In particolare, sono due quelli che maggiormente ne influenzano gli effetti: il THC o Tetraidrocannabinolo, che necessita proprio per la sua importanza di un suo proprio focus; e il CBD o Cannabidiolo.
Proprio sull’uso delle proprietà di quest’ultimo si basa l’attuale produzione dell’erba legale.
CBD, quali sono le sue proprietà
Cominciando una descrizione ragionata e partendo quindi dalle proprietà del CBD, l’evidenza fondamentale è di non essere una sostanza psicoattiva, a differenza del THC.
Particolarmente efficace nel trattamento di alcuni disturbi psicotici, il CBD, sembra ottenere fantastici risultati contro ansia e depressione, oltre a migliorare la qualità del tempo, con sé stessi e con gli altri, limitando irrequietezze e tensioni fisiche e mentali.
Il CBD non causa né alterazione dei sensi, né sensazioni di pesantezza psico-motoria o letargia. È adoperato anche nel trattamento di malesseri fisici come infiammazioni, emicranie, artriti e spasmi muscolari ed è un perfetto rilassante naturale.
Le proprietà del CBD
Un attimo di concentrazione, perché stiamo per entrare in campo bio-medico. Per capire le proprietà del CBD è, infatti, necessario sapere che l’essere umano è dotato di un sistema endocannabinoide, in grado di regolare l’eccitabilità neuronale. È questo che gli permette di essere suscettibile al cannabidiolo (CBD), venendo direttamente stimolato per mezzo di questi ricettori.
La cannabis non è una panacea e stando agli studi, il CBD non agisce su una particolare patologia, ma più precisamente come sostanza “regolatrice” del nostro sistema endocannabinoide. Interviene, quindi, su condizioni che già sono completamente parte del nostro organismo. Semplificando: la regolazione del CBD agisce sul sistema immunitario o su un processo infiammatorio preesistente, accelerando il ripristino ad una condizione originaria.
Marijuana senza THC
Moltissimi prodotti ormai adoperano la marijuana nella loro composizione, questo senza contare il consumo sempre più espanso di cannabis light, ad alto contenuto quindi di CBD.
Il THC, all’interno di questo mercato, ha un’importanza marginale per la sua presenza, anche se praticamente irrilevante, in ogni prodotto. Legislativamente, infatti, a causa delle sue peculiarissime proprietà, il THC è quasi ovunque molto limitato nell’uso ricreativo.
I benefici di un consumo di marijuana, privata del THC, secondo i dati medici, riguardano la salute, ma anche il sentirsi più alleggeriti e percettivi. Del resto, lo scopo del consumo puramente ricreativo è poterne godere il più possibile e in qualsiasi momento.
CBD: il cannabinoide non psicoattivo
Il CBD non è un composto psicoattivo. Cosa che gli ha consentito per lo meno di evitare lo stigma scientifico se non completamente quello dell’opinione pubblica. Le sue potenzialità sono lentamente in fase di studio proprio per la cattiva e non davvero giustificata pubblicità che subisce da sempre dagli ambienti più conservatori. Il futuro è il racconto che vogliamo leggere.
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