Dopo oltre 50 anni di politica proibizionista il Lussemburgo si dichiara pronto a legalizzare la produzione ed il consumo di cannabis sia per scopi terapeutici che per uso ricreativo. Etienne Schneider, il ministro della Salute, è convinto che la politica degli ultimi anni non abbia portato a risultati, anzi, lo sballo avrebbe incuriosito tanto i giovani da portarli a utilizzare questa sostanza. Pertanto, nei confronti della droga, dichiara Schneider, sarà necessario avere un atteggiamento più aperto.
La bozza del provvedimento deve ancora essere presentata al governo ma in linea di massima i punti della manovra saranno questi:
- i maggiorenni lussemburghesi potranno acquistare la sostanza per uso ricreativo (nel giro di due anni);
- un’agenzia di cannabis gestita dallo stato regolerà sia la produzione che la distribuzione della materia;
- i minori (età compresa tra i 12 e i 17 anni) non incorreranno in un reato per il possesso di quantità non superiore ai 5 grammi;
- divieto di acquisto per i non residenti in Lussemburgo per contrastare il cosiddetto ‘turismo della droga’;
- divieto di auto produzione in casa.
Il progetto dovrebbe essere presentato entro la fine dell’anno fornendo maggiori dettagli anche in merito ai tipi di cannabis interessati.
Secondo il ministro della salute a seguire il percorso del Lussemburgo
dovrebbero essere anche altri paesi dell’UE. Nel caso in cui la legge fosse
effettivamente confermata, il Lussemburgo si unirebbe al Canada, all’Uruguay e
ad undici stati degli Stati Uniti nel confutare una convenzione delle Nazioni
Uniti sul controllo dei narcotici che impegna i firmatari a limitare a solo
scopo medico e scientifico la produzione, la fabbricazione, l’esportazione e l’importazione,
il commercio, l’impiego e il possesso della cannabis.
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