da Redazione | 31 Agosto, 2019 | Italia, Notizie
Nell’ambito di uno dei numerosi servizi predisposti dalla
Questura di Nuoro, e finalizzati al rastrellamento delle aree agresti per
contrastare la coltivazione e produzione di stupefacente del tipo canapa
indiana, la Squadra Mobile, in collaborazione con il Commissariato di P.S. di
Orgosolo, ha individuato, agli inizi del mese di agosto, in agro di Orgosolo, una
piantagione illegale di marijuana, attrezzata con un sofisticato sistema di
irrigazione.
Al fine di individuare i responsabili della messa a
dimora delle piante, il sito -d’intesa con l’autorità giudiziaria- veniva
sottoposto a ritardato sequestro e venivano predisposti continuativi servizi di
appostamento.
Nel corso della serata del 29 agosto M.G.,
diciannovenne orgolese, incensurato, si recava sul sito per innaffiare le 248
piante, di altezza variabile tra i 110 e i 130 centimetri e, salito a bordo del
veicolo con cui era arrivato, percorreva una strada sterrata che conduce alla
S.P. 22, verso il bivio per “Ga la Noli”.
Il personale della Squadra Mobile, quindi, interveniva e
bloccava il giovane, traendolo in arresto per il reato di coltivazione e produzione
di sostanze stupefacenti. Le piante sequestrate, di ottima qualità, avrebbero
prodotto ciascuna dai 400 ai 500 grammi di droga e, complessivamente, almeno
100 kilogrammi di marijuana che, venduti all’ingrosso, avrebbero fruttato circa
200.000 Euro (1.000.000 di Euro se venduta al dettaglio).
da Redazione | 31 Agosto, 2019 | Cultura, Eventi, Italia, Notizie
Canapa Mundi – Roma (Italia)
21-22-23 febbraio 2020 – www.canapamundi.com
È la Fiera Internazionale che dal 2015 porta i profumi e i sapori della Canapa nella Capitale: l’evento del settore più grande d’Italia, l’unica riconosciuta ufficialmente come internazionale, in esponenziale crescita. Nel 2017: 7.500m², 120 stand, 23.000 presenze, 6.000 professionisti accreditati. Nel 2018: 9.000m², 150 stand, un sostanzioso incremento dei visitatori previsto.
È garanzia di successo per gli espositori. Opportunità di conoscenza, divertimento e convenienza per i visitatori. Contributo per la trasformazione culturale della nostra società e per lo sviluppo di un ambito così importante della nostra economia.
È punto d’incontro per produttori, consumatori, coltivatori, distributori, negozianti, associazioni, nuovi e vecchi clienti provenienti da tutto il mondo. Attraverso stand, workshop, conferenze, proiezioni, mostre e laboratori si incontrano cibo, abiti, bioplastiche, prodotti per coltivazione, tecniche di costruzione, strumenti per consumatori e pazienti.
Canapa Mundi è la
celebrazione della pianta per eccellenza sinonimo di forza, resistenza, buona
salute, rispetto per l’ambiente e per le nostre radici storiche.
Da tutto il mondo, e da ogni ambito del sapere e della vita quotidiana, tutte le strade portano a Canapa Mundi.
da Redazione | 31 Agosto, 2019 | Cultura, Italia, Normative, Notizie
La cannabis light “batte” Salvini: i giudici riaprono i negozi
Dopo la sentenza della Cassazione, che in maniera evasiva inseriva i prodotti della canapa (infiorescenze, oli, etc…) nella black list, considerandoli sostanze stupefacenti , i giudici si sono espressi a riguardo, annullando i sequestri avvenuti ai danni dei negozianti, perché la stessa legge stabilisce tutt’ora che l’effetto drogante in Italia, per considerarsi tale deve avere un livello superiore allo 0,5% di THC.
E’ stato uno dei suoi cavalli di battaglia, la chiusura
dei negozi di cannabis light. Ma per Salvini il vento sembra essere davvero
cambiato. Nonostante la sentenza della Cassazione che impone il divieto di
vendita di prodotti derivanti dalla canapa, i giudici chiamati in causa dai
titolari dei negozi sono stati di parere diverso: la cannabis light non è
drogante e la legge permette la vendita.
Ormai il copione è ben definito. La polizia sequestra la
merce e fa chiudere il negozio. Poi il proprietario chiede l’intervento della
magistratura che controlla il contenuto di Thc, cioè l’elemento
“drogante” e lo trova al di sotto di 0,5%. E la legge parla chiaro: è
quello il limite che stabilisce se il prodotto della canapa è droga oppure
no.
A maggio la Cassazione aveva imposto “la vendita o la cessione a qualunque
titolo dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis (olio, foglie,
infiorescenze e resina)” salvo che “tali prodotti siano in concreto
privi di efficacia drogante”. Ed è su questo punto che si gioca tutto.
L’attuale legge sulle droghe stabilisce che la cannabis è da considerarsi light
se il Thc è al di sotto della soglia di 0,5%. Ecco perché i magistrati riaprono
i negozi messi sotto sequestro dal decreto Salvini.
da Redazione | 30 Agosto, 2019 | Notizie, Cultura, Mondo
È in continuo
aumento il numero di agricoltori statunitensi che, vittime dei prezzi ribassati
del grano e dalla minaccia di una prolungata guerra commerciale con la Cina, hanno
cercato una via d’uscita in una coltura che fino a poco tempo fa era illegale:
la canapa.
Una pianta
ricchissima, utilizzata in prodotti che vanno dal cibo ai materiali da
costruzione al cannabidiolo, dall’olio di CBD, che viene usato come trattamento
per tutto, dall’insonnia all’acne fino alle malattie cardiache alla carta.
Nel 2018 il Farm
Bill ha rimosso la canapa dall’elenco delle sostanze controllate
dall’amministrazione federale delle droghe e l’ha messa sotto il controllo del
Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), il quale ha il compito
di assegnare le licenze di piantagione di canapa agli agricoltori.
Solo quest’anno
le piantagioni di canapa industriale potrebbero raddoppiare rispetto ai 78.176
ettari seminati nel 2018: il mercato americano della canapa sta crescendo
insieme all’offerta. Le vendite statunitensi di canapa hanno raggiunto $ 1,1
miliardi nel 2018 e si prevede raggiungeranno $ 1,9 miliardi entro il 2022.
Il motivo? Il
potenziale di profitto è elevato: un buon raccolto di canapa per uso alimentare
può fruttare ai coltivatori circa $ 750 per acro. Numeri notevolmente superiori
alle vendite di altre colture (es. i semi di soia portano in 150 dollari o meno
per acro).
L’esperienza nel settore è il fattore
fondamentale ma ancora mancante. Gli agricoltori statunitensi devono imparare
la scienza di produrre una coltura poco conosciuta e lottare con regolamenti
mutevoli e altre incertezze.
da Redazione | 30 Agosto, 2019 | Cultura, Italia, Normative
Bedrocan, Bediol, Bedrobinol, Bedrolite, Bedica e
Sativex: tanti nomi, una sola famiglia di medicinali a base di cannabis. Anche
se c’è ancora tanta ignoranza e disinformazione, da dieci anni nel nostro Paese
curarsi con la cannabis terapeutica è un diritto del malato. Abbiamo raccolto
tante domande sull’argomento e abbiamo chiesto ad un esperto, il dottor Matteo
Mantovani della Farmacia San Carlo, in provincia di Ferrara, di chiarire i
tanti dubbi.
- Partiamo dall’inizio: se si soffre di una patologia, qual è la prima cosa che devo fare per sapere se è trattabile con la cannabis?
Secondo la Legge Di Bella, tutti i medici possono
prescrivere cannabis terapeutica per tutte quelle patologie di cui esistono
prove scientifiche sul suo utilizzo. Sono veramente molte le patologie che
traggono beneficio dall’utilizzo della cannabis. Qualche esempio: il dolore
cronico e quello associato a sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale,
nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV. Ma
anche fibromialgia, epilessia, insonnia, patologie autoimmuni come Parkinson e
Alzheimer etc. Si arriva alla cannabis terapeutica, però, soltanto quando il
percorso farmaceutico “tradizionale” non ha giovato il paziente o quando gli
effetti collaterali sono insopportabile per una qualità di vita dignitosa.
- Una volta ottenuta una prescrizione medica, mi posso recare in una qualsiasi farmacia per ottenere il prodotto che mi serve?
Si, ma non tutte le preparazioni sono uguali. Le
infiorescenze crude sono uguali in tutte le farmacie. Gli estratti invece
richiedono investimenti ingenti per l’acquisto di macchinari per la loro
produzione e questo è possibile soltanto nelle farmacie cosiddette galeniche.
Quindi si può incorrere in preparati qualitativamente superiori o meno.
- Sotto quale forma si può presentare la cannabis terapeutica? Il prodotto e la modalità di somministrazione cambiano a seconda della malattia?
Arriva in farmacia cruda (infiorescenze) e poi viene
lavorata in cartine da vaporizzare o decotto, in olii, resine, capsule
decarbossilate, ovuli, supposte, colliri, in base alla ricetta del medico. La
scelta cambia a seconda della risposta terapeutica che si vuole ricercare. Un
dolore cronico necessiterà di una copertura terapeutica più lunga, un dolore
acuto necessiterà di un rapido effetto terapeutico.
- La cannabis cura alcune malattie o attenua ‘solo’ i sintomi?
Sicuramente modulando il sistema endocannabinoide attenua
i sintomi, ma in alcune patologie, interagendo con il sistema immunitario,
potrebbe “curare” alcune malattie.
- Ci sono controindicazione o effetti collaterali?
Come tutti i farmaci ha sia controindicazioni sia effetti
collaterali. Euforia, disforia, alterazione della percezione dello spazio e del
tempo sono solo alcuni degli effetti secondari che se non spiegati al paziente
possono spaventarlo ed allontanarlo dalla terapia.
- Possono esserci anche effetti psicotropi?
Si, soprattutto in relazione alle infiorescenze con
elevate concentrazioni di THC (come per esempio nel caso del Bedrocan che
contiene THC, fino al 24%).
- Può dare dipendenza o assuefazione?
Studi riportano soltanto di un 10% di pazienti con
dipendenza soprattutto se vengono consumati elevati quantitativi di
infiorescenze con alto contenuto di THC.
- Gli effetti si vedono subito?
Variano a seconda del metodo di somministrazione: per via
inalatoria gli effetti si vedono subito; per quella orale possono occorrere
anche 2-3 giorni.
- Quanto è importante la continuità terapeutica?
Veramente tanto. Quanto è importante per una persona non
provare dolore e vivere una vita dignitosa?
- Si può portare il proprio medicinale in viaggio? Si può guidare sotto effetto del medicinale senza rischiare una contravvenzione?
Bisogna portare sempre con sé ricetta medica timbrata e
firmata dal farmacista. Per viaggi in Europa esiste un modulo da far compilare
al proprio medico che autorizza il trasporto del medicinale stupefacente con
sé. Per quanto riguarda la guida il codice della strada non è chiaro, afferma
infatti: che nelle 24 ore dopo l’assunzione non si DOVREBBE guidare. Questo
condizionale lascia adito a parecchi dubbi. In caso di incidente
automobilistico l’assicurazione quasi sicuramente non risarcirebbe il danno,
nemmeno se non fossimo noi i colpevoli del sinistro. In alcune patologie
invalidanti senza l’assunzione di cannabis terapeutica (e in alcune specifiche
formulazioni) sarebbe impossibile per il paziente guidare; alcune commissioni
l’hanno riportato nella patente durante il rinnovo per invalidità.
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