Canapa: sequestrate piante per un valore di 1 milione di euro

Canapa: sequestrate piante per un valore di 1 milione di euro

Nell’ambito di uno dei numerosi servizi predisposti dalla Questura di Nuoro, e finalizzati al rastrellamento delle aree agresti per contrastare la coltivazione e produzione di stupefacente del tipo canapa indiana, la Squadra Mobile, in collaborazione con il Commissariato di P.S. di Orgosolo, ha individuato, agli inizi del mese di agosto, in agro di Orgosolo, una piantagione illegale di marijuana, attrezzata con un sofisticato sistema di irrigazione.

Al fine di individuare i responsabili della messa a dimora delle piante, il sito -d’intesa con l’autorità giudiziaria- veniva sottoposto a ritardato sequestro e venivano predisposti continuativi servizi di appostamento.

Nel corso della serata del 29 agosto M.G., diciannovenne orgolese, incensurato, si recava sul sito per innaffiare le 248 piante, di altezza variabile tra i 110 e i 130 centimetri e, salito a bordo del veicolo con cui era arrivato, percorreva una strada sterrata che conduce alla S.P. 22, verso il bivio per “Ga la Noli”.

Il personale della Squadra Mobile, quindi, interveniva e bloccava il giovane, traendolo in arresto per il reato di coltivazione e produzione di sostanze stupefacenti. Le piante sequestrate, di ottima qualità, avrebbero prodotto ciascuna dai 400 ai 500 grammi di droga e, complessivamente, almeno 100 kilogrammi di marijuana che, venduti all’ingrosso, avrebbero fruttato circa 200.000 Euro (1.000.000 di Euro se venduta al dettaglio).

Febbraio 2020: Canapa Mundi, fiera internazionale a Roma

Febbraio 2020: Canapa Mundi, fiera internazionale a Roma

Canapa Mundi – Roma (Italia)


21-22-23 febbraio 2020 – www.canapamundi.com

È la Fiera Internazionale che dal 2015 porta i profumi e i sapori della Canapa nella Capitale: l’evento del settore più grande d’Italia, l’unica riconosciuta ufficialmente come internazionale, in esponenziale crescita. Nel 2017: 7.500m², 120 stand, 23.000 presenze, 6.000 professionisti accreditati. Nel 2018: 9.000m², 150 stand, un sostanzioso incremento dei visitatori previsto.

È garanzia di successo per gli espositori. Opportunità di conoscenza, divertimento e convenienza per i visitatori. Contributo per la trasformazione culturale della nostra società e per lo sviluppo di un ambito così importante della nostra economia.

È punto d’incontro per produttori, consumatori, coltivatori, distributori, negozianti, associazioni, nuovi e vecchi clienti provenienti da tutto il mondo. Attraverso stand, workshop, conferenze, proiezioni, mostre e laboratori si incontrano cibo, abiti, bioplastiche, prodotti per coltivazione, tecniche di costruzione, strumenti per consumatori e pazienti.

Canapa Mundi è la celebrazione della pianta per eccellenza sinonimo di forza, resistenza, buona salute, rispetto per l’ambiente e per le nostre radici storiche.

Da tutto il mondo, e da ogni ambito del sapere e della vita quotidiana, tutte le strade portano a Canapa Mundi.

Cannabis light: i giudici riaprono negozi

Cannabis light: i giudici riaprono negozi

La cannabis light “batte” Salvini: i giudici riaprono i negozi

Dopo la sentenza della Cassazione, che in maniera evasiva inseriva i prodotti della canapa (infiorescenze, oli, etc…) nella black list, considerandoli sostanze stupefacenti , i giudici si sono espressi a riguardo, annullando i sequestri avvenuti ai danni dei negozianti, perché la stessa legge stabilisce tutt’ora che l’effetto drogante in Italia, per considerarsi tale deve avere un livello superiore allo 0,5% di THC.

E’ stato uno dei suoi cavalli di battaglia, la chiusura dei negozi di cannabis light. Ma per Salvini il vento sembra essere davvero cambiato. Nonostante la sentenza della Cassazione che impone il divieto di vendita di prodotti derivanti dalla canapa, i giudici chiamati in causa dai titolari dei negozi sono stati di parere diverso: la cannabis light non è drogante e la legge permette la vendita.

Ormai il copione è ben definito. La polizia sequestra la merce e fa chiudere il negozio. Poi il proprietario chiede l’intervento della magistratura che controlla il contenuto di Thc, cioè l’elemento “drogante” e lo trova al di sotto di 0,5%. E la legge parla chiaro: è quello il limite che stabilisce se il prodotto della canapa è droga oppure no. 

A maggio la Cassazione aveva imposto “la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis (olio, foglie, infiorescenze e resina)” salvo che “tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”. Ed è su questo punto che si gioca tutto. L’attuale legge sulle droghe stabilisce che la cannabis è da considerarsi light se il Thc è al di sotto della soglia di 0,5%. Ecco perché i magistrati riaprono i negozi messi sotto sequestro dal decreto Salvini.

Per gli agricoltori statunitensi, la canapa è la via d’uscita

Per gli agricoltori statunitensi, la canapa è la via d’uscita

È in continuo aumento il numero di agricoltori statunitensi che, vittime dei prezzi ribassati del grano e dalla minaccia di una prolungata guerra commerciale con la Cina, hanno cercato una via d’uscita in una coltura che fino a poco tempo fa era illegale: la canapa.

Una pianta ricchissima, utilizzata in prodotti che vanno dal cibo ai materiali da costruzione al cannabidiolo, dall’olio di CBD, che viene usato come trattamento per tutto, dall’insonnia all’acne fino alle malattie cardiache alla carta.

Nel 2018 il Farm Bill ha rimosso la canapa dall’elenco delle sostanze controllate dall’amministrazione federale delle droghe e l’ha messa sotto il controllo del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA), il quale ha il compito di assegnare le licenze di piantagione di canapa agli agricoltori.

Solo quest’anno le piantagioni di canapa industriale potrebbero raddoppiare rispetto ai 78.176 ettari seminati nel 2018: il mercato americano della canapa sta crescendo insieme all’offerta. Le vendite statunitensi di canapa hanno raggiunto $ 1,1 miliardi nel 2018 e si prevede raggiungeranno $ 1,9 miliardi entro il 2022.

Il motivo? Il potenziale di profitto è elevato: un buon raccolto di canapa per uso alimentare può fruttare ai coltivatori circa $ 750 per acro. Numeri notevolmente superiori alle vendite di altre colture (es. i semi di soia portano in 150 dollari o meno per acro).

 L’esperienza nel settore è il fattore fondamentale ma ancora mancante. Gli agricoltori statunitensi devono imparare la scienza di produrre una coltura poco conosciuta e lottare con regolamenti mutevoli e altre incertezze.

Cannabis terapeutica: cosa c’è da sapere

Cannabis terapeutica: cosa c’è da sapere

Bedrocan, Bediol, Bedrobinol, Bedrolite, Bedica e Sativex: tanti nomi, una sola famiglia di medicinali a base di cannabis. Anche se c’è ancora tanta ignoranza e disinformazione, da dieci anni nel nostro Paese curarsi con la cannabis terapeutica è un diritto del malato. Abbiamo raccolto tante domande sull’argomento e abbiamo chiesto ad un esperto, il dottor Matteo Mantovani della Farmacia San Carlo, in provincia di Ferrara, di chiarire i tanti dubbi.

  • Partiamo dall’inizio: se si soffre di una patologia, qual è la prima cosa che devo fare per sapere se è trattabile con la cannabis?

Secondo la Legge Di Bella, tutti i medici possono prescrivere cannabis terapeutica per tutte quelle patologie di cui esistono prove scientifiche sul suo utilizzo. Sono veramente molte le patologie che traggono beneficio dall’utilizzo della cannabis. Qualche esempio: il dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale, nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV. Ma anche fibromialgia, epilessia, insonnia, patologie autoimmuni come Parkinson e Alzheimer etc. Si arriva alla cannabis terapeutica, però, soltanto quando il percorso farmaceutico “tradizionale” non ha giovato il paziente o quando gli effetti collaterali sono insopportabile per una qualità di vita dignitosa.

  • Una volta ottenuta una prescrizione medica, mi posso recare in una qualsiasi farmacia per ottenere il prodotto che mi serve?

Si, ma non tutte le preparazioni sono uguali. Le infiorescenze crude sono uguali in tutte le farmacie. Gli estratti invece richiedono investimenti ingenti per l’acquisto di macchinari per la loro produzione e questo è possibile soltanto nelle farmacie cosiddette galeniche. Quindi si può incorrere in preparati qualitativamente superiori o meno.

  • Sotto quale forma si può presentare la cannabis terapeutica? Il prodotto e la modalità di somministrazione cambiano a seconda della malattia?

Arriva in farmacia cruda (infiorescenze) e poi viene lavorata in cartine da vaporizzare o decotto, in olii, resine, capsule decarbossilate, ovuli, supposte, colliri, in base alla ricetta del medico. La scelta cambia a seconda della risposta terapeutica che si vuole ricercare. Un dolore cronico necessiterà di una copertura terapeutica più lunga, un dolore acuto necessiterà di un rapido effetto terapeutico.

  • La cannabis cura alcune malattie o attenua ‘solo’ i sintomi?

Sicuramente modulando il sistema endocannabinoide attenua i sintomi, ma in alcune patologie, interagendo con il sistema immunitario, potrebbe “curare” alcune malattie.

  • Ci sono controindicazione o effetti collaterali?

Come tutti i farmaci ha sia controindicazioni sia effetti collaterali. Euforia, disforia, alterazione della percezione dello spazio e del tempo sono solo alcuni degli effetti secondari che se non spiegati al paziente possono spaventarlo ed allontanarlo dalla terapia.

  • Possono esserci anche effetti psicotropi?

Si, soprattutto in relazione alle infiorescenze con elevate concentrazioni di THC (come per esempio nel caso del Bedrocan che contiene THC, fino al 24%).

  • Può dare dipendenza o assuefazione?

Studi riportano soltanto di un 10% di pazienti con dipendenza soprattutto se vengono consumati elevati quantitativi di infiorescenze con alto contenuto di THC.

  • Gli effetti si vedono subito?

Variano a seconda del metodo di somministrazione: per via inalatoria gli effetti si vedono subito; per quella orale possono occorrere anche 2-3 giorni.

  • Quanto è importante la continuità terapeutica?

Veramente tanto. Quanto è importante per una persona non provare dolore e vivere una vita dignitosa?

  • Si può portare il proprio medicinale in viaggio? Si può guidare sotto effetto del medicinale senza rischiare una contravvenzione?

Bisogna portare sempre con sé ricetta medica timbrata e firmata dal farmacista. Per viaggi in Europa esiste un modulo da far compilare al proprio medico che autorizza il trasporto del medicinale stupefacente con sé. Per quanto riguarda la guida il codice della strada non è chiaro, afferma infatti: che nelle 24 ore dopo l’assunzione non si DOVREBBE guidare. Questo condizionale lascia adito a parecchi dubbi. In caso di incidente automobilistico l’assicurazione quasi sicuramente non risarcirebbe il danno, nemmeno se non fossimo noi i colpevoli del sinistro. In alcune patologie invalidanti senza l’assunzione di cannabis terapeutica (e in alcune specifiche formulazioni) sarebbe impossibile per il paziente guidare; alcune commissioni l’hanno riportato nella patente durante il rinnovo per invalidità.