5 domande a cui rispondere prima di iniziare a comprare cannabis online

5 domande a cui rispondere prima di iniziare a comprare cannabis online

Da diversi anni a questa parte, tra i business che hanno acquisito maggior popolarità a livello mondiale rientra quello che ruota attorno alla cannabis legale

 

Da diversi anni a questa parte, tra i business che hanno acquisito maggior popolarità a livello mondiale rientra quello che ruota attorno alla cannabis legale. Soprattutto durante il recente lockdown globale, gli ordini dei prodotti in questione sono cresciuti tantissimo. Nonostante questo, ci sono ancora tante persone diffidenti quando si parla di acquisto della cannabis light online. Alla lue di ciò, abbiamo riassunto alcune domande a cui è importante dare risposta prima di iniziare ad acquistare.

Comprare cannabis light in Italia è legale?

Sì, comprare cannabis light in Italia è legale. A regolamentare l’acquisto di questi prodotti ci ha pensato la Legge 242/2016. Questo testo normativo, che è stato redatto con lo scopo di valorizzare al massimo il carattere sostenibile della coltivazione della cannabis, prevede la possibilità di commercializzare e acquistare senza alcun problema cannabis caratterizzata da una percentuale di THC compresa tra lo 0,2 e lo 0,6.

Grazie a questa peculiarità, quando si nomina la cannabis online si inquadra una sostanza non stupefacente. Inoltre, la sua assunzione non provoca alcun effetto collaterale in generale.

La cannabis light legale si può solo fumare?

No. Guardare al senza dubbio complesso mondo della cannabis light online significa ricordare che ci sono diverse alternative per assumerla. Tra queste è possibile citare l’olio, così come i cristalli. Anzi, per essere precisi è bene ricordare che le infiorescenze di cannabis sono più adatte a chi ha già un po’ di confidenza. Quando si è alle prime armi, è meglio concentrarsi sull’olio.

Come si riconosce un negozio di cannabis light serio?

Sono diversi i criteri da considerare quando si parla di scelta di un negozio di cannabis light online serio. Innanzitutto, è bene controllare che siano presenti tutte le specifiche relative alla legge sopra ricordata, in modo da rendere il consumatore edotto in merito a quello che può fare e a quello che non può fare.

Un altro punto importante da prendere in considerazione riguarda la presenza di sussidi informativi di qualità, come per esempio il blog. Chi lavora nel campo del web marketing, sa perfettamente che questo strumento è molto importante per indicizzare il sito web. Il blog ha anche un’altra funzione, ossia quella di creare autorevolezza attorno al marchio e di fare in modo che il consumatore si senta guidato nella scelta dei prodotti. Questo è importante in generale. Quando si parla di un ambito come quello della cannabis online, che vede ancora molte persone diffidenti e impaurite, lo è ancora di più.

I negozi online di cannabis light funzionano come gli altri?

Assolutamente sì! Comprare cannabis light online prevede un procedimento che non ha nulla di diverso rispetto a quello necessario per acquistare altri prodotti. Questo significa, per esempio, che il consumatore ha i medesimi diritti di cui può godere quando utilizza tutti gli altri e-commerce.

Per quanto riguarda i prodotti, come già ricordato si passa dalle infiorescenze, agli oli, fino agli accessori necessari per la coltivazione domestica.

Il THC è l’unico principio attivo della cannabis?

No, ne esistono tanti altri. Tra questi è possibile citare il CBD o cannabidiolo. Considerato il ‘cugino’ del THC, non ha effetti psicoattivi ed è caratterizzato da interessanti proprietà. In questo novero, è possibile citare il blando effetto rilassante, uno degli aspetti che ha permesso ai prodotti a base di cannabis light di entrare nella top ten degli acquisti nel nostro Paese durante il lockdown (tra i più richiesti è possibile citare i prodotti di canapa online su Cannabe.it).

Attenzione, però: parliamo di blando effetto rilassante e di niente di decisivo in caso di stati d’ansia pesante, situazioni che richiedono il contatto tempestivo con uno psicologo o con uno psicoterapeuta e l’inizio di una terapia mirata.

Coltivazione di cannabis: il mondo sta cambiando…e l’Italia?

Coltivazione di cannabis: il mondo sta cambiando…e l’Italia?

Cannabis legale in Italia: tutto ciò che c’è da sapere

 

Come è risaputo, l’utilizzo e la coltivazione di cannabis in Italia sono ancora illegali e considerati perlopiù tabù. Al contrario, in numerosi paesi del mondo, dagli Stati Uniti alla Thailandia passando per l’Uruguay e la Giamaica, si legalizza la cannabis o si fanno passi concreti verso la legalizzazione.

Nonostante ciò, mai come negli ultimi 5/6 anni, i dibattiti televisivi e le cronache dei media tradizionali hanno dato un così ampio spazio al fenomeno cannabis.

La legge 242/2016 e la sentenza della Cassazione

Ma andiamo con ordine: l’approvazione della legge 242/2016 sulla coltivazione della cannabis sativa (<5% di THC), ha avuto un effetto dirompente sia sul mercato che nelle istituzioni, ma soprattutto sull’opinione pubblica. Detta legge sancisce la possibilità di coltivare e rivendere cannabis sativa L. purché con tasso di THC inferiore allo 0,5%, oltre ad alcune norme da rispettare che descriveremo in seguito.

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Quasi 2500 aziende nate negli ultimi 4 anni sono dedite alla coltivazione trasformazione e rivendita di infiorescenze di cannabis a basso contenuto di THC. Uneconomia nascente potenzialmente travolgente, che parte dell’opinione pubblica e della politica italiana hanno tentato di minare alle basi, diffondendo l’idea che la cosiddetta cannabis legale potesse essere una droga pericolosa.

Al tempo stesso, nel dicembre del 2019 le sezioni riunite della della Corte di Cassazione hanno affermato il principio secondo il quale la coltivazione domestica di cannabis indica di lieve entità (per intenderci, la cannabis indica terapeutica con alto quantitativo di THC) non costituisce reato.

Come nelle migliori storie che raccontano l’Italia, ci troviamo davanti a un contesto decisamente confuso. Per questa ragione, lo scopo di questo articolo è chiarire quale tipologia di cannabis è possibile coltivare in maniera legale in Italia, senza incorrere in conseguenze penali.

cannabis legale in italia

Coltivare cannabis in maniera legale: come fare?

Le regole per coltivare cannabis legale, chiamata anche cannabis lightnon differiscono in sostanza da quelle della tradizionale agricoltura.

L’iscrizione alla Camera di Commercio è il primo passo. Successivamente è necessario comunicare il luogo dove avverrà la coltura, che può essere un campo, una serra oppure un magazzino (nel caso in cui si voglia coltivare cannabis indoor o avviare una coltivazione idroponica).

È possibile coltivare semi rigorosamente certificati, con apposito cartellino comprovante una delle 65 varietà ammesse al catalogo EU. É stato tolto l’obbligo di avvisare le autorità (Carabinieri o Forestale), anche se è buona norma di cortesia farlo lo stesso. In ultimo, il punto fondamentale è rimanere sotto la fatidica soglia dello 0,5% di THC. Cannabinoide che, lo ricordiamo, è causa dell’effetto psicotropo.

Ma che succederebbe qualora le infiorescenze superassero la soglia dello 0,5%? Verremmo arrestati? Assolutamente no! Le forze dell’ordine hanno l’ordine di disporre la distruzione del raccolto senza conseguenze legali.

Quale tipologia di cannabis è vietato coltivare?

La sentenza di Cassazione a sezioni riunite, per la quale non costituisce reato coltivare cannabis domestica di lieve entità ad alto tenore di THC, è per gli addetti ai lavori un enorme passo avanti verso la tolleranza e la normalizzazione.

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Anche se coltivare cannabis indica ad alto tenore di THC rimane di fatto illegale e perseguito penalmente, questa sentenza è un assist alla politica a legiferare in materia di cannabis. Altresì, è uno strumento formidabile per potersi difendere se incorriamo in conseguenze penali.

Coltivazione di marijuana legale: quali semi posso coltivare?

La coltivazione di marijuana legale è consentita solo con determinate tipologie di sementi, anche se il mercato dei semi offre una vasta scelta di ogni tipologia. La scelta deve essere ben ponderata. Vi illustriamo quali sono le diverse tipologie di semi che potrete trovare in commercio:

  • Semi certificati EU: La legge 242/16 sulla lavorazione della cannabis consente la coltivazione di semi esclusivamente certificati nella EU. ‘elenco delle 65 varietà certificate è disponibile con una semplice una semplice ricerca su Google.
  • Semi femminizzati di cannabis legale: Sono semi di cannabis di varietà legali, cioè che producono un tenore di thc compreso tra lo 0,2-0,5%, ma di fatto non sono normati e quindi non sarebbe possibile coltivarli per scopi commerciali.
  • Semi di cannabis da collezione : Anche se le numerose sentenze della Corte di cassazione dal 2009 al 2014 hanno dichiarato legale la vendita dei semi di cannabis ad uso collezionistico, è vietata la semina e la coltivazione degli stessi.

marijuana legale

Si può coltivare cannabis light in casa a livello amatoriale?

Certamente sì, purchè non a scopi commerciali. Nel febbraio 2016 è stata approvata la legge che consente l’uso ornamentale e florovivaistico della pianta di cannabis, quindi è possibile coltivare cannabis in casa (lo ricordiamo, a basso contenuto di THC). Se volete iniziare ad approfondire il tema e cimentarvi nella coltivazione casalinga, vi consigliamo di consultare questa guida per la coltivazione di cannabis sia indoor che outdoor.

Non è raro ormai scorgere piante di cannabis vendute per uso ornamentale in negozi, grow shop e vivai specializzati, dove si possono acquistare anche i semi di cannabis. Esigete sempre ricevuta e cartellino, con regolare certificazione Eu dei semi di provenienza, se non volete incorrere in pene amministrative.

Acquistare un kit per la coltivazione di cannabis indoor

In questo contesto, sono sempre più numerose le persone che si cimentano nella coltivazione di cannabis indoor. I negozi specializzati, detti grow shop, propongono kit per coltivare cannabis indoor per ogni esigenza e spazio.

É sempre bene ponderare l’acquisto di una grow box completa di tutti gli accessori affidandoci ad un venditore esperto, poiché non sempre i kit per coltivare sono completi di tutti gli accessori.

Coltivare marijuana legale: come iniziare e a chi rivolgersi

Per fortuna esistono diverse guide e manuali dedicati alla coltivazione indoor di cannabis, ma non tutte sono sempre esaustive. Il nostro suggerimento è sempre di consultare un esperto, specialmente se volete avviare un business di marijuana light.

Per fortuna esistono esperti di settorai quali potrete rivolgervi per una consulenza più approfondita, ma attenzione! Il mercato della cannabis ha fatto proliferare un’infinità di sedicenti scuole che promettono formazione sullargomento. Una consulenza agronomica per la coltivazione di cannabis è una cosa seria, che va ponderata con estrema perizia.

Il nostro consiglio è di affidarsi solo ad aziende di comprovata esperienza nel settore, che offrano anche servizi di formazione e consulenza sulla coltivazione di cannabis.

cannabis light

Canapa: una risorsa naturale

La canapa è una risorsa verde molto preziosa, nella quale noi italiani eravamo l’eccellenza fino a qualche decennio fa. È stata “discriminata” a causa del diffondersi del proibizionismo a partire dagli anni 30/40, e abbiamo smesso totalmente di coltivarla.

Oggi invece si contano più di 42 stati che hanno legalizzato totalmente la cannabis per uso terapeutico. Le scoperte mediche sui benefici curativi di questa pianta popolano ormai le maggiori riviste scientifiche di tutto il mondo. Ironia della sorte, il più grande promotore della legalizzazione sono gli Stati Uniti d’America, dove la criminalizzazione di questa pianta è cominciata.

La speranza è che la pianta canapa, dalle innumerevoli risorse in svariati campi, possa tornare ad essere quell’eccellenza italiana per la quale eravamo conosciuti in tutto il mondo.

Cannabis, Indica e Sativa a confronto

Cannabis, Indica e Sativa a confronto

Quali sono le differenze tra le due principali tipologie di Cannabis?

Le due tipologie di piante di Cannabis più note anche ai meno esperti sono Indica e Sativa. Le differenze tra queste due varietà sono molteplici. Le differenze tra Indica e Sativa sono in gran parte dovute al fatto che la Cannabis mostra una notevole capacità di adattamento a una vasta gamma di ambienti diversi.

Differenze visibili ad occhio nudo
Le prime discrepanze tra Sativa ed Indica sono visibili già nelle Infiorescenze che queste producono. Le piante di Cannabis producono nodi a intervalli regolari lungo i loro steli e questi nodi sono i luoghi in cui si formano foglie, rami e Infiorescenze.

Le Infiorescenze Sativa tendono ad avere dimensioni maggiori di quelle dell’Indica, poiché corrono lungo la lunghezza del ramo invece di raggrupparsi attorno ai nodi. Tuttavia, di solito pesano meno dell’Indica quando sono asciutti, a causa della loro bassa densità.

Le Infiorescenze di Indica, invece, tendono a crescere in densi grappoli attorno ai nodi dello stelo e dei rami.

Anche la dimensione e il tasso di crescita delle piante varia notevolmente tra Indica e Sativa. Un’Indica può aumentare in altezza del 50-100% durante la fase di fioritura, mentre una Sativa anche del 200-300%.

Botanica ed Ibridi
La Cannabis sativa L. fu classificata per la prima volta nel 1753 mentre la Cannabis indica Lam. nel 1785. La classificazione Indica fu introdotta da Jean-Baptiste Lamarck, che osservò una differenza tra le colture presenti in Europa e quelle che si trovavano, invece, in India. Questa prima differenziazione era stata create successivamente alla scoperta che le due tipologie di Cannabis avevano effetti differenti sull’utilizzatore.

Gli studi più recenti che hanno provato ad individuare la differenza tra Indica e Sativa si sono concentrati sulla genetica. Le piante di Cannabis generalmente considerate Sativa producono alti livelli dell’enzima necessario per trasformare il CBG in THCA, che diverrà poi THC. Le varietà definite come Indica, invece, tendono a produrre maggiormente l’enzima che converte il CBG in CBDA, che si trasforma a sua volta in CBD.

L’ibridazione delle varietà, sempre più frequente negli ultimi decenni, presenta però un problema in questo senso: le nuove varietà ibride, infatti, producono in quantità variabile sia THC che CBD, rendendo estremamente difficile intuire la predominanza Indica o Sativa dell’Ibrido secondo i parametri di produzione dei principi attivi.

Legalizzazione cannabis in Usa. Le motivazioni di una persona famosa e ‘normale’

Legalizzazione cannabis in Usa. Le motivazioni di una persona famosa e ‘normale’

Rick Steves è un mite personaggio televisivo che ha prestato la sua credibilità alle battaglie per la legalizzazione durante 20 anni come militante autodidatta per NORML e Marijuana Policy Project. Quest’estate e in autunno Steves ha in programma vari incontri per la legalizzazione in Stati Usa del South e del Midwest, dove gli piace molto parlare agli elettori con argomenti inusuali.
“Mi piace solo confondere le persone con ciò che si aspettano che abbiano a che fare”, ha detto a Leafly. “Mi piace sempre dire: “Sono un americano laborioso, educato, educatore e contribuente. Se ho lavorato duramente tutto il giorno e voglio andare a casa a fissare il camino per tre ore, questa è la mia libertà civile. E poi ricevo un grande applauso.”
…..
Argomenti per la legalizzazione della marijuana
Leafly: hai detto: Credo che “alto” sia un posto che dovremmo visitare. Riesci a ricapitolare le tue convinzioni sulla politica in materia di cannabis per persone che non conoscono questo tuo impegno in materia?
Rick Steves: Sento fortemente che fumare marijuana responsabilmente, da adulto, è una libertà civile.
Sto attento a non sostenere il fumo. Penso solo che chiunque voglia fumare marijuana in modo responsabile, da adulto, dovrebbe poterlo fare, e penso che i divieti delle nostre leggi siano basati su bugie, siano razzisti e controproducenti, semplicemente sbagliati.
Mi diverto solo a scusarmi dicendo che la marijuana è una droga leggera come l’alcol. Non direi che va bene. Direi che se vuoi godertela, dovresti essere in grado di farlo, quindi questa è la mia posizione in merito.
Ho deciso che è un un impegno civico parlare di questo e che farlo sia importante. Penso che a tutti piaccia abbracciare questioni che per loro stessi sono politicamente importanti, e ci sono molte questioni facili da affrontare. Venti anni fa, quando ho iniziato a parlarne, era pericoloso parlare pubblicamente a favore della legalizzazione della cannabis.
Nessuno ha bisogno di votare per me. Non posso essere licenziato. Ho appena espresso le mie idee su questo perché mi piace condividere la verità e non mi piace vedere il nostro paese abbracciare bugie ed avere paura.
Non ci sono molte persone famose che sono ben note e che sono disposte a dire: “È ora che smettiamo di arrestare le persone per aver fumato erba.” …..
Sostengo una campagna legale sulla marijuana se la legge è una legge sulla salute pubblica, rispetta le forze dell’ordine, se affronta il razzismo e anche le questioni civili.

I risultati della legalizzazione in Colorado e Washington
Leafly: se “alto” è un posto, sembra che ci si possa andare facilmente, poiché la legalizzazione sta vincendo.
Steves: penso che in questo momento il nostro paese sia in un punto in cui c’è questa marea di sensibilità in aumento e non c’è modo di tornare indietro.
E’ stato clamoroso quando Washington e il Colorado lo fecero nel 2012 perché allora il governo federale degli Stati Uniti avrebbe potuto entrare e schiacciarci, ma non lo fece, il che è sorprendente.
Ora abbiamo una massa critica e loro semplicemente non possono farlo, non credo che possano cavarsela. Per prima cosa, vengono generate molte entrate fiscali. Adoro il fatto che solo nel mio stato ci siano circa $ 1 miliardo di entrate da cannabis e circa $ 300 milioni di entrate fiscali generali.
Il mio governatore, Jay Inslee, non era favorevole, né lo era il governatore del Colorado quando abbiamo legalizzato nel 2012. Oggi sappiamo che in entrambi gli stati i governatori sono a favore. E ce ne sono grati.
I numeri sono sotto controllo. Era una nostra previsione che il consumo non sarebbe cresciuto, anche quello degli adolescenti, che la sicurezza stradale non ne sarebbe stata influenzata e che sarebbe stato invece un modo intelligente per dare un duro colpo al mercato clandestino in piena espansione, tassare e regolarne il controllo, togliere quei soldi da bande e criminalità organizzata e lasciare che diventassero affari legittimi, impiegare persone nelle aree rurali e smettere di arrestare persone, la maggior parte delle quali sono persone di colore.
Il mio governatore, Inslee, chiacchierando con lui di questo, ha detto di essere grato di non aver arrestato 8.000 persone all’anno. Abbiamo praticamente distrutto un mercato nero in forte espansione. Ora abbiamo un fiorente mercato legale e il governo guadagna $ 300 milioni all’anno, inoltre possiamo goderci la libertà di fumare erba se vogliamo. Non c’è niente di male in questo.
L’unica cosa negativa che la gente pensa è: “Oh, ora la gente sta fumando marijuana.” Ma negavano la realtà che la gente la fumasse comunque.
Il fatto è che non c’è un serbatoio di persone che desiderano rovinarsi la vita fumando una canna se solo fosse legale. Chiunque voglia fumare lo fa, e ora lo facciamo come attività legale anziché come attività illegale, e penso che sia una buona cosa per la società.

2020, la mappa della legalizzazione
Leafly: com’è portare questo messaggio in giro?
Steves: Quando vengo in città tutti dicono “Oh sì, Rick Steves, lo conosciamo dalla televisione pubblica”, o “Rick Steves, ci piace la sua roba europea”, oppure, “Rick Steves, è un uomo d’affari fico, è un leader nella sua chiesa. Oh, Rick Steves – sta sostenendo di legalizzare la marijuana? Wah?’
Cattura le persone sorprendendole. Non mi piace perdere tempo a predicare a chi sta pensando ad altro. Voglio raggiungere le persone che sono state davvero educate a pensare che questa sia erba del diavolo e far loro sapere che non è questo un problema.
Vengo da uno stato in cui queste sono ormai vecchie notizie. Le abbiamo avuto per otto anni. È la stessa comunità di prima, non stiamo arrestando più tante persone e posso spostare il mio bongo dalla mia credenza allo scaffale come una sorta di dichiarazione di indipendenza.

Leafly: Vedi un numero crescente di conservatori per la legalizzazione?
Steves: Vorrei che i conservatori fossero più intellettualmente coerenti nella loro politica.
Se vado a fumare e dopo guido e ferisco qualcuno, dovrebbero sicuramente prendersela con me. Ma se posso fumare responsabilmente, tenendo conto delle esigenze dei miei vicini, chiedo solo un po’ di buon senso per me.
Fumare erba apre un po’ le porte, è come viaggiare, è un modo in cui possiamo allargare i nostri orizzonti. Può essere consumata male o bene, il governo non ha il diritto di dire che non possiamo farlo. Il governo ha il diritto di dire che non possiamo farlo e dopo rompere qualcosa, ma non che non possiamo farlo se ne siamo responsabili. Questa è la mia opinione in merito.
Mi piacerebbe andare negli stati in cui le compagnie farmaceutiche finanziano l’opposizione. L’Arizona è stata una che non ha approvato una legge alcuni anni fa perché i produttori farmaceutici si sentivano minacciati dalla marijuana. Non va bene che le persone mettano i loro interessi finanziari al di sopra delle nostre libertà civili, e i poveri e le persone di colore vengono arrestati per questo.
È difficile da immaginare in questo momento decine di migliaia di americani in prigione per crimini di marijuana non violenti e circa 663.000 arrestati per crimini di marijuana ogni anno quando, in circa la metà del nostro paese, è legale per uso ricreativo o medico.
Siamo in una situazione in cui puoi andare in un piccolo bed and breakfast nella parte orientale di Washington e mangiare marijuana e poi attraversare il confine con l’Idaho e non poterlo fare. Questo è ridicolo.
…….
Leafly: c’è questo filo conduttore di essere un bravo cittadino in tutto il tuo lavoro come viaggiatore, scrittore, imprenditore e membro della comunità. Come possono gli uomini d’affari della cannabis essere buoni cittadini?
Steves: c’è molto spazio per essere un leader della comunità e anche un uomo d’affari della cannabis.
Mi piace quest’idea, perché è quello che ho fatto fin all’inizio della mia campagna per la legalizzazione: confondere le persone con ciò che si aspettano di avere a che fare e con chi è veramente questo essere umano.
Ecco un ragazzo che gli piace e non hanno mai pensato di poter piacere a un ragazzo che fuma marijuana. E ho dimostrato che si sbagliavano … Ah! Per me è una bella sfida.
I club di cannabis a Barcellona e i coffeeshop di Amsterdam sono modelli di senso civico per le loro strade. Sanno che ad alcune persone che vivono al piano di sopra non piace il rumore a mezzanotte, o ad altri che camminano vicino non piace l’odore umido della marijuana. E lo rispettano; in parte, perché è un bel modo di non chiudersi.
Penso che possiamo avere una fiorente industria legale della marijuana e possiamo guadagnare la fiducia della nostra società. E che possiamo quindi far crescere la casa, i luoghi pubblici dove gustare la marijuana e così via – se rispettiamo solo il fatto che non tutti la abbracceranno come se fosse il più grande dono di Dio all’umanità, ognuno ha un pensiero diverso su di essa, e che ci tolleriamo a vicenda.

Olio di cannabis: «Da inserire tra i medicinali rimborsabili»

Olio di cannabis: «Da inserire tra i medicinali rimborsabili»

La possibilità di estendere il rimborso dei medicinali a base di cannabinoidi anche all’olio di cannabis per finalità terapeutiche è stato il tema al centro dell’interrogazione discussa oggi in Consiglio regionale grazie ai Cittadini.  Nel sollecitare l’intervento in merito della Giunta, la consigliera Simona Liguori ha ricordato che sul tema è stata recentemente presentata in Regione una petizione sottoscritta da 3384 persone. La raccolta
firme è stata sostenuta da Associazioni quali Associazione Tutela Diritti del Malato, Banca del Tempo, CFU-Italia sezione FVG, UILDM, Associazione Paratetraplegici”.  «Attualmente – ha spiegato Liguori – vengono rimborsate solamente la forma farmaceutica in cartine per il decotto (che ne riduce l’efficacia) o la vaporizzazione (per la quale è necessario un vaporizzatore del costo di circa 350 euro completamente a carico del paziente). Ho ribadito all’Assessore Riccardi la necessità di inserire tra i medicinali rimborsabili a base di cannabinoidi anche l’olio a uso terapeutico con metodica SIFAP 2016 che, causa l’elevato costo, mette in seria difficoltà molti dei pazienti costretti a ricorrervi per ottimizzare la cura.
Un problema oggi accentuato dalle pesanti ricadute economiche generate dallo stato di emergenza Covid-19, che hanno reso ancora più urgente il poter usufruire di un rimborso per far fronte alla terapia così come previsto dalla Legge regionale 2/2013 per l’inflorescenza di cannnabis. Nella sua risposta – ha concluso Liguori – l’Assessore ha assicurato l’impegno della Regione, facendo intendere che rispetto al passato ci stiamo muovendo
e che siamo un po’ più vicini al traguardo per tanti ammalati».