Drefgold, droga in casa: a processo

Drefgold, droga in casa: a processo

Aveva in casa oltre 110 grammi di marijuana e hashish e 12mila euro in contanti: l’artista DrefGold, all’anagrafe Elia Specolizzi, astro nascente della trap italiana, è stato arrestato due giorni fa’ dalla polizia nella sua abitazione di Pero. L’arresto è stato convalidato, ma il giudice delle direttissime ha deciso di non applicare la custodia cautelare, disponendo l’obbligo di firma, in attesa del processo fissato per il prossimo 12 settembre.

A casa di DrefGold, 22enne figlio d’arte di Sfera Ebbasta e autore di ‘Kanaglia’, il suo primo e vendutissimo album, gli agenti sono arrivati perché alcuni vicini avevano segnalato la presenza di un gruppo di ragazzi/e rumorosi sotto le finestre della sua villetta: fan in attesa di un selfie o di un autografo, ma il continuo via vai non piaceva a chi ha chiamato il 113. I poliziotti del commissariato di Rho, guidati dal dirigente Maria Antonietta Scarinci hanno voluto vederci chiaro. Venerdì mattina si sono appostati sull’uscio di casa Specolizzi, hanno osservato l’ingresso di una mezza dozzina di giovani e intorno alle 9:30, quando DrefGold è uscito – lo attendeva un volo per andare ad un concerto – lo hanno bloccato. Ma nemmeno i poliziotti si aspettavano di trovare un sacchetto con oltre 110 grammi di marijuana, un pezzo di hashish da una quarantina di grammi, e tutti quei soldi in contanti.

L’arresto, vista la quantità di droga sequestrata, è scattato in automatico.

“E’ un consumatore di cannabis e la sostanza era per uso personale”, ha spiegato l’avvocato Niccolò Vecchioni, legale dell’artista milanese. “E’ roba mia”, ha ammesso DrefGold durante l’udienza di convalida alle direttissime, ieri mattina. Ma ha negato di aver mai venduto droga: quei soldi, ha sostenuto, provengono dalle sue royalties di stella della trap. Il pubblico ministero Letizia Mocciaro ha chiesto i domiciliari per DrefGold: non sono state documentate cessioni tra il ragazzo e i presunti clienti (“Sono amici”), e inoltre “Kanaglia” è incensurato, con una sola segnalazione a suo carico. Ma da assuntore, da parte della Guardia di Finanza, che lo aveva pizzicato il mese scorso con 8 grammi di fumo tra i camerini di un festival. Alla fine Specolizzi è stato rinviato a giudizio, e avrà l’obbligo di firma in commissariato, a Rho, fino alla prima udienza di settembre

Cioccolato: come influenza i test sulla cannabis

Cioccolato: come influenza i test sulla cannabis

Negli Stati Uniti recentemente diversi stati hanno legalizzato l’uso della marijuana ricreativa: oltre alle classiche infiorescenze, sono stati creati diversi prodotti commestibili proprio a base di questa sostanza. Dai biscotti e i cioccolatini fino alle caramelle e gli orsetti gommosi. Sembrerebbe però che alcune caratteristiche del cioccolato interferiscano con i test di potenza della cannabis. Infatti, durante uno studio dei ricercatori dell’American Chemical Society, si è visto che nei campioni dove era presente meno cioccolato si ottenevano valori di THC più elevati e più precisi rispetto a quando il cioccolato risultava essere presente in maggior quantità. L’ingrediente del cioccolato incriminato però non è ancora stato scoperto, ma il sospetto principale considerando che il THC è liposolubile ricade sui grassi del cacao.  

Cannabis: legalità nel mondo

Cannabis: legalità nel mondo

Le leggi sulla detenzione ed il consumo di cannabis nel mondo cambiano da paese a paese.

Non tutti sanno però il periodo in cui la marijuana è stata legale è di lunga superiore a quello in cui invece è stato proibita in tutto il mondo. L’Italia durante quel periodo era la seconda produttrice nel mondo, grazie alla qualità delle piante che crescevano nei nostri terreni. In seguito, il Marijuana Tax Act del 1937, diede il colpo di grazie alla pianta, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo.

Tornando ai nostri giorni, il primo paese a rendere di nuovo libera la cannabis è stato l’Uruguay, che prevede anche la vendita controllata da parte dello stato.

In Italia la marijuana non è legale, ma è stata depenalizzata per uso personale fino a un massimo di due grammi. Ma le leggi sulla detenzione ed il consumo di cannabis nel mondo cambiano da paese a paese.

La percentuale dei paesi in cui la cannabis è completamente legale per uso privato è il 2% contro il 65% dei paesi in cui invece la sostanza è illegale sia per uso privato che medico.

Altri ancora (il 33%) penalizzano l’uso privato ma non quello medico.

Negli ultimi anni diversi stati stanno abbandonando la vecchia politica proibizionista rendendo difatti autorizzato il consumo e la detenzione ad uso personale.