Demenza senile: contrastarla con il THC

Demenza senile: contrastarla con il THC

Oltre 36 milioni di anziani nel mondo sono colpiti da una delle malattie simbolo della modernità: la demenza senile. Questa malattia porta conseguenze altamente debilitanti che possono arrivare fino alla perdita di ogni autosufficienza motoria e mentale. Questo processo probabilmente potrebbe essere rallentato dalla cannabis. A sostenere questa tesi sarebbe una ricerca scientifica pubblicata su Nature Medicine, importante rivista medica. La ricerca condotta da un team di ricercatori dell’istituto di psichiatria molecolare dell’Università di Bonn, in Germania, viene intitolata “A chronic low dose of ∆9-tetrahydrocannabinol (THC) restores cognitive function in old mice” (traduzione: Una dose bassa e continuativa di THC ripristina le funzioni cognitive nei topi anziani). I risultati dello studio sui topi in età avanzata sono estremamente sorprendenti. I ricercatori affermano infatti che la somministrazione controllata di THC non solo ha invertito il declino correlato all’età delle prestazioni cognitive dei topi, ma addirittura ha ripristinato i modelli di trascrizione genetica dell’ippocampo in modo tale che i profili di espressione dei topi anziani (oltre i 12 mesi) somigliassero molto a quelli degli animali senza THC di 2 mesi.

In conclusione, il consumo di cannabis potrebbe non solo contrastare l’avanzare della demenza, ma addirittura invertire il suo corso.

Lauriano, bunker adibito alla coltivazione di marijuana: due arresti

Lauriano, bunker adibito alla coltivazione di marijuana: due arresti

Un bunker adibito alla coltivazione di marijuana all’interno di una villa è stato scoperto dai carabinieri della Compagnia di Chivasso e dai militari di Casalborgone. Le persone arrestate sono due: un 33enne e un 37enne, entrambi italiani, responsabili in concorso del reato di produzione di sostanze stupefacenti e furto di energia elettrica. Per tenere i curiosi lontani i due utilizzavano un cancello alto circa 2 metri ed un sofisticato impianto di videosorveglianza con telecamere che controllavano ogni angolo dello stabile, rendendo il bunker una fortezza quasi inespugnabile. All’interno uno stabile di due piani, composto da nove stanza, di cui sette con pareti rivestite di alluminio rinfrangente adibite alla coltivazione di marijuana con sistema di climatizzazione e altre due adibite all’essiccazione della stessa, con lampade riscaldanti. Sono stati rinvenuti 1264 piante di marijuana, di cui 803 recise e le restanti di altezza compresa tra i 70 centimetri e i due metri, altri 38 chili di infiorescenze di marijuana, varie lampade, con allaccio abusivo di corrente elettrica sul traliccio della pubblica via. Successivamente i carabinieri, perquisendo le abitazioni dei due produttori, sono riusciti a sequestrare 132 mila euro e 100 chili di marijuana.

Cannabis: come migliora il tuo lato artistico

Cannabis: come migliora il tuo lato artistico

Come la cannabis aiuta il nostro lato artistico

Non è un segreto che molti amanti della marijuana credano che fare qualche “tiro” prima di ascoltare il nuovo album del loro artista preferito o di guardare l’ultima puntata della serie del momento renda l’esperienza davvero migliore, ma…perché?

La risposa, secondo il Dr. Ethan Russo del gruppo di ricerca di Praga, ha a che fare con il modo in cui la cannabis influisce sulle nostre sensazioni: il thc riduce l’abilità di una persona di concentrarsi sul “quadro generale” ma d’altro canto rende più interessanti ed esaltanti i particolari e, una volta che inizi a concentrarti sulle sottigliezze di un dipinto, una canzone o un film l’esperienza sarà molto diversa, e sotto molti punti migliore, rispetto alla stessa esperienza vissuta senza assunzione di cannabis.

Russo ricorda uno studio non correlato in cui le capacità dei soggetti durante la visione di un film sono state temporaneamente migliorate dalla cannabis. “Abbiamo analizzato questo fenomeno e notato che la retina è molto ricca di recettori dei cannabinoidi”, osserva.

Questi stessi recettori sono probabilmente attivati ​​quando vengono introdotti cannabinoidi come il THC.

L’arte interagisce anche con i sistemi di “ricompensa” del cervello, in esso infatti c’è una regione che rilascia sostanze chimiche “di benessere” come la dopamina e la serotonina quando innescate da esperienze piacevoli. Non sorprende che i recettori dei cannabinoidi in questa regione siano altrettanto reattivi al THC.

Storicamente, molti artisti e creatori sono stati legati all’uso della cannabis. A partire da Bob Marley fino ai pensatori creativi come Steve Jobs, il filmmaker Oliver Stone, la cantante Lady Gaga (che ha anche detto di aver bisogno di fumare cannabis per essere creativa) e innumerevoli altri hanno riportato una spinta al loro istinto artistico dopo qualche tiro di marijuana.

Oppiacei, meno morti dove la cannabis è legale

Oppiacei, meno morti dove la cannabis è legale

Negli stati americani dove la cannabis è legale anche per uso ricreativo è stata registrata una diminuzione che varia dal 20% al 30% dei morti per overdose da oppiacei.

Lo dimostrano alcuni studi recenti effettuati dai ricercatori dell’università del Massachussets e pubblicati sulla rivista Economic Inquiry.

Solo nel 2017 (anno in cui l’epidemia fu dichiarata ‘emergenza sanitaria pubblica’) negli USA, gli oppiacei hanno ucciso oltre 47.000 persone.

La marijuana è legale in 34 Stati e a Washington per uso terapeutico e, per uso ricreativo, in dieci di questi Stati. Confrontando il numero dei decessi per overdose prima e dopo la legalizzazione della cannabis, la ricerca ha fatto notare un forte legame causa-effetto con il calo della mortalità per sostanze oppiacee.

‘Gli stati che hanno legalizzato la cannabis non sono influenzati negativamente come quelli che non hanno legalizzato’, sostiene Nathan Chan, economista e autore dello studio. Una delle spiegazioni del fenomeno sarebbe collegata al ‘crescente numero di persone che alleviano il dolore attraverso il consumo di cannabis e che sono quindi meno a rischio di diventare dipendenti dagli oppiacei’.

Lussemburgo: cannabis, al via la legalizzazione

Lussemburgo: cannabis, al via la legalizzazione

Dopo oltre 50 anni di politica proibizionista il Lussemburgo si dichiara pronto a legalizzare la produzione ed il consumo di cannabis sia per scopi terapeutici che per uso ricreativo. Etienne Schneider, il ministro della Salute, è convinto che la politica degli ultimi anni non abbia portato a risultati, anzi, lo sballo avrebbe incuriosito tanto i giovani da portarli a utilizzare questa sostanza. Pertanto, nei confronti della droga, dichiara Schneider, sarà necessario avere un atteggiamento più aperto.

La bozza del provvedimento deve ancora essere presentata al governo ma in linea di massima i punti della manovra saranno questi:

  • i maggiorenni lussemburghesi potranno acquistare la sostanza per uso ricreativo (nel giro di due anni);
  • un’agenzia di cannabis gestita dallo stato regolerà sia la produzione che la distribuzione della materia;
  • i minori (età compresa tra i 12 e i 17 anni) non incorreranno in un reato per il possesso di quantità non superiore ai 5 grammi;
  • divieto di acquisto per i non residenti in Lussemburgo per contrastare il cosiddetto ‘turismo della droga’;
  • divieto di auto produzione in casa.

Il progetto dovrebbe essere presentato entro la fine dell’anno fornendo maggiori dettagli anche in merito ai tipi di cannabis interessati.


Secondo il ministro della salute a seguire il percorso del Lussemburgo dovrebbero essere anche altri paesi dell’UE. Nel caso in cui la legge fosse effettivamente confermata, il Lussemburgo si unirebbe al Canada, all’Uruguay e ad undici stati degli Stati Uniti nel confutare una convenzione delle Nazioni Uniti sul controllo dei narcotici che impegna i firmatari a limitare a solo scopo medico e scientifico la produzione, la fabbricazione, l’esportazione e l’importazione, il commercio, l’impiego e il possesso della cannabis.