da Redazione | 16 Marzo, 2020 | Italia, Mondo, Normative, Notizie
Mettiamo subito in chiaro una cosa: la cannabis non cura il Coronavirus. E’ una non-notizia condivisa in internet su blog, siti e social network, senza nessun fondamento scientifico. La fake news è circolata con diverse versioni: chi sosteneva che la molecola per curare il Coronavirus fosse il CBD, chi invece attribuiva questa proprietà ad un altro cannabinoide, il THCV, alludendo a non meglio precisate ricerche di scienziati inglesi e spiegando che avrebbe ucciso il virus se usato nel modo corretto.
Non c’è niente di vero. La cannabis è una pianta dai numerosi principi attivi ed effetti farmacologici, ma non è la panacea di tutti i mali ed è bene smentire con forza notizie false che rischiano di mettere in pericolo la vita delle persone. “E’ una bufala”, racconta il dottor Lorenzo Calvi, tra i più esperti medici italiani nel settore cannabis. “E’ vero che alcuni terpeni presenti nella cannabis e altre piante come il timo, il basilico, origano hanno proprietà antibatteriche e antivirali e possono essere utilizzate per trattare l’influenza e diminuire l’infezione, così come è vero che alcuni cannabionidi hanno proprietà antinfiammatorie. Ma da qui ce ne passa. Non si cura l’influenza con l’olio essenziale di timo, anche se è presente in farmacopea, può essere una cosa da aggiungere e che può aiutare nella convalescenza e nel recupero, ma non come cura”.
Il dottor Carlo Privitera, medico siciliano e fondatore del servizio di telemedicina Medicomm, racconta che: “Quando ci infettiamo con il virus, lui entra nelle cellule e le danneggia e si crea una prima risposta infiammatoria. Dopodiché i pazienti in cui si complica la situazione vanno in rianimazione per la risposta infiammatoria esagerata scatenata dal virus e questo è un meccanismo in cui la cannabis va ad agire come immunomodulatore. La cannabis in quest’ottica, così come è già stato dimostrato nel trattamento di polmoniti dovute ad altri agenti virali che danno quadri patologici simili, ha dimostrato di poter migliorare i risultati clinici migliorando la risposta infiammatoria. Da medico penso che quantomeno la prova si debba fare, uno degli articoli da citare è uscito su Cell a gennaio 2020 e spiega che i meccanismi biologici e molecolari che si verificano nella sepsi, sono dovuti, oltre che alla presenza dell’agente patogeno, anche e soprattutto dalla reazione infiammatoria che è causa di stress progressivo di organi e apparati. Scriverò al ministro della Salute e nel caso di un riscontro positivo mi muoverò per cercare i capitali necessari”.
Un’idea in sintonia con quella del senatore Lello Ciampolillo, approdato al gruppo misto dopo l’espulsione del M5S, che nei giorni scorsi aveva scritto proprio al ministro Speranza suggerendo una sperimentazione.
Per chi fosse invece nella situazione di poter fumare in compagnia, a livello internazionale è passato il consiglio di non passarsi le canne oltre strumenti come pipe o bong, per evitare la diffusione del virus. “Non è una cosa stupida – sottolinea il dottor Calvi – soprattutto se pensiamo a situazioni come quelle nei coffee shop olandesi o ai cannabis club spagnoli: non è raro che ci siano persone che tossiscono, proprio perché fumano, è non sarebbe proprio il luogo ideale da frequentare durante un’infezione. Passarsi le canne proprio no, meglio evitare. Se parliamo di un paziente l’ideale è che utilizzi altri metodi di somministrazione o un vaporizzatore senza condividerlo con altri”. Con una nota: per chi è positivo al Coronavirus, fumare in generale può essere un’aggravante. “E’ deleterio, perché si contribuisce ad irritare il polmone peggiorando la situazione”, spiega Calvi.
E, a proposito di coffe shop, le stesse code che in Italia si sono viste per accaparrarsi generi alimentari e di prima necessità, in Olanda le hanno fatte per la cannabis. Centinaia di persone si sono messe in coda per fare scorte visto che il governo olandese ha deciso che restino chiusi da ieri fino al 6 aprile così come scuole, asili, palestre bar e ristoranti.
Mentre una connessione da tenere presente in questi tempi difficili, è quella del nostro Sistema Endocannabinoide con quello Immunitario. Il Sistema Endocannabinoide è costituito da recettori sparsi in tutto il corpo umano che permettono alla cannabis di interagire e da alcune sostanze, simili ai cannabinoidi, che il nostro corpo produce naturalmente. La scienza negli ultimi anni lo sta studiando sempre più a fondo perché presiede a molte funzioni vitali per il nostro organismo, tanto da essere considerato come un super-computer che ne presiede il corretto funzionamento. “Oggi più che mai è importante ricordarsi della stretta interconnessione del Sistema Immunitario con quello Endocannabinoide”, ricorda la neuroscienziata e ricercatrice Viola Brugnatelli su Cannabiscienza sottolineando che: “Dagli studi su ratti tenuti in isolamento sociale si è evinto che produciamo meno recettori cannabinoidi durante questi periodi e ci sono tanti metodi naturali che possiamo utilizzare per aumentare il tono endocannabinoide”. Tra i metodi segnalati dalla dottoressa vale la pena ricordare l’assunzione di probiotici, l’esercizio fisico, la diminuzione dell’impatto dello stress o l’assunzione di alcuni cibi e bevande come curcuma e semi di canapa.
da Redazione | 14 Marzo, 2020 | Notizie, Cultura, Italia, Mondo
l periodo non è dei migliori per chi soffre di stress (e non).
Tra gli effetti collaterali della diffusione del coronavirus va sicuramente annoverato anche lo stress generato in molti per via delle nuove abitudini da assumere per limitare il contagio.
E’ possibile gestire lo stress? La cannabis terapeutica in questo può rivestire un ruolo di primaria importanza.
Nella rubrica ‘Cannabis e Terapia’, in collaborazione con Farmacie Gruppo Coviello, la dottoressa Cristiana Salvadori ha spiegato i casi in cui è possibile apprezzarne i benefici.
“L’uso di psicofarmaci per bloccare l’ansia? Sempre più diffuso specialmente per i pazienti che hanno problematiche croniche e devono affrontare un periodo di reclusione ed affrontare un periodo di quarantena o non ricevere più le visite dei propri cari.”
Non è facile affrontare l’ansia.
Molti psicofarmaci a cui siamo abituati danno dipendenza, la cannabis terapeutica invece no, perché ne viene data molto poca (i dosaggi sono quindi bassi).
I piccoli dosaggi della cannabis ci consentono o di scalare l’uso di altri farmaci o piano piano di eliminarli definitivamente.
Utilizzando la cannabis non c’è bisogno di un aumento eccessivo del dosaggio: all’ inizio si parte con un dosaggio molto basso che non ha quasi nessun effetto, quando si raggiunge un certo dosaggio ci si ferma e continua ad essere efficace nel tempo.
La cannabis terapeutica è un rilassante che aiuta ad essere più positivi.
da Redazione | 10 Marzo, 2020 | Notizie, Italia, Mondo, Normative
L’estendersi dell’epidemia di Covid-19 (il conto è salito ieri, in Italia, a 9.172 casi e 463 morti, con 724 guariti; nel mondo sono oltre 110 mila, qui la mappa) ha spinto il governo a estendere a tutto il Paese le misure già previste per le aree arancione: ci si potrà spostare solo «per comprovati motivi di salute e di lavoro» (qui il modulo per l’autocertificazione). Anche lezioni scolastiche e gare sportive, Serie A inclusa, sono sospese fino al 3 aprile. Ai timori sul fronte sanitario si aggiungono quelli per il crollo delle Borse mondiali (colpa non soltanto del coronavirus, ma anche della «guerra del petrolio» fra Arabia Saudita e Russia) e per la rivolta, tragica, nelle carceri italiane. Ci sono, però, alcuni buoni segnali: il numero di nuovi casi in Cina è crollato; in Italia il «paziente 1» di Codogno, sta meglio: è stato trasferito dalla terapia intensiva a quella sub-intensiva.
Primo giorno di Italia come “zona protetta” per cercare di contenere la diffusione del coronavirus. La decisione del governo nella serata di lunedì ha spinto l’Austria a chiudere le frontiere, Spagna a cancellare il traffico aereo fino al 25 marzo, una decisione arrivata poco dopo la comunicazione di Ryanair dell’interruzione dei voli da e verso il nostro Paese dalla mezzanotte fino al 9 aprile.La Lombardia chiede stop a negozi, ditte e trasporti.
Così, mentre Piazza Affari prova a reagire dopo il tracollo di lunedì, Vienna ha stabilito “in accordo con Roma”, come affermato dal cancelliere Sebastian Kurz, di chiudere le frontiere e di consentire il rientro agli austriaci, che dovranno mettersi in quarantena per 14 giorni. Ma fonti romane smentiscono che l’Austria abbia concordato la decisione, ma l’ha solo notificata all’ambasciatore una volta presa. Tuttavia, dalla Commissione Ue, fanno sapere che al momento non c’è alcun Paese che ha notificato la sospensione temporanea di Schenghen e ristabilito i controlli alle frontiere. Anche l’Albania e Malta ha deciso di sospendere i trasporti passeggeri, sia navali che aerei, con il nostro Paese. La decisione del governo di Tirana arriva dopo 6 casi di contagio tutti riconducibili a contatti sul nostro territorio.
da Redazione | 20 Febbraio, 2020 | Notizie, Italia
Un agricoltore di 44 anni è stato arrestato dai carabinieri di Garbagnate Milanese per il possesso di un chilo di marijuana che aveva confezionato in buste e confezioni sigillate col marchio della sua azienda di
cannabis legale. Durante la perquisizione sono stati recuperati anche 100mila euro in contanti che aveva nascosto in un secchio all’interno di un capanno di lavoro.
La scoperta dei militari è stata casuale, ma merito della loro curiosità. Il 44enne, infatti, il 17 febbraio scorso era stato invitato alla caserma per la notifica di una serie di verbali per il codice della strada ma durante l’incontro i carabinieri gli hanno fatto qualche domanda sulla sua vita privata e l’uomo ha iniziato a contraddirsi.
Ha prima detto di avere un’attività di commercio cani, poi di slot machine e infine ha riferito di aver chiuso da pochi giorni la sua azienda per la produzione di cannabis legale. Una piccola azienda agricola a Rovello Porro (Como) che esisteva davvero, che aveva regolare autorizzazione per la produzione della sostanza e che in effetti aveva chiuso i battenti di recente.
Fonte: ilgiorno.it
da Redazione | 19 Febbraio, 2020 | Notizie, Italia
Un 57enne di Castel Del Rio è stato arrestato per coltivazione e detenzione ai fini di spaccio: in un vecchio fienile aveva ricavato, spiegano i carabinieri, un “laboratorio efficiente per la produzione, la pesatura e il confezionamento della marijuana”. E’ scattato il sequestro di quasi 300 grammi tra marijuana e hashish, 49 piantine di cannabis e un bilancino.
da Redazione | 31 Gennaio, 2020 | Italia, Notizie
J-Ax e il suo ritorno da solista con “ReAle” mescola pop e rap. Nell’intervista a Fanpage.it, non ha parlato soltanto del suo disco, che parla di armi e femminicidio, ma ha anche detto la sua sulla legalizzazione delle droghe leggere. Nonostante l’apertura, grazie a una sentenza della Cassazione sulla coltivazione della cannabis in casa, per il rapper la strada è ancora lunga e difficile. Tra le principali resistenze, quelle della criminalità organizzata che secondo il rapper sarebbe la prima che avrebbe “da perderci molto, nel caso di una legalizzazione”.
Le parole di J-Ax sulla cannabis
J-Ax spiega il suo punto di vista sulla legalizzazione della cannabis. Come è noto, il rapper è anche sponsor di un marchio di cannabis legale: “Il core business di questi negozi sono le signore oltre i 40 anni che magari non riescono a dormire”.
Tanto di cappello alla Cassazione, però voglio dire che comunque l’Italia, pure quando al Governo c’erano persone favorevoli, non voglio dire legalizzare, ma a fare dei passi avanti verso la normalizzazione della cannabis, si sono sempre scontrate con delle forze molto potenti e importanti che bloccano tutto. Più che un problema di volontà pubblica, credo che da noi ci sia una grossa influenza malavitosa nei confronti del potere. Chi ha da molto da perderci molto, nel caso di una legalizzazione, di un cambiamento di rotta per quanto riguarda le politiche sulla cannabis, sarebbe proprio la criminalità organizzata. Per questo motivo penso che il motivo per cui tutti gli emendamenti vengono bloccati all’ultimo momento sia per colpa delle pressioni che fanno questi grandi gruppi criminali.
J-Ax e la marijuana legale
J-Ax è sponsor di una marjiuana legale, la “Maria Salvador” come la sua canzone. A Fanpage.it spiega: “Sono sponsor di una Maria legale e quindi conosco un po’ l’ambiente dei rivenditori e vedo, sento, i media che dicono che sono i ragazzini ad andare in questi negozi, ma il core business di questi negozi sono le signore oltre i 40 anni che magari non riescono a dormire, si prendono gocce di CBD o l’erba legale, quello è il grosso del mercato, almeno di quelli che conosco io. Invece il ragazzino, purtroppo, continua a comprarsela in piazza perché è illegale e quindi ancora trasgressivo”.
Fonte: music.fanpage.it
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