Fino al 2016, la cannabis non terapeutica era appannaggio praticamente solo dei mercati illegali
Parlare di cannabis legale significa chiamare in causa una pianta che, negli ultimi anni, ha cambiato radicalmente il mercato italiano e in generale la cultura. Per rendersene conto, basta pensare che, fino al 2016, la cannabis non terapeutica era appannaggio praticamente solo dei mercati illegali.
Con la Legge 242/2016 entrata in vigore nel gennaio dell’anno successivo, sono stati consentiti il suo consumo e la sua commercializzazione (a patto di parlare di cannabis caratterizzata da una percentuale di THC compresa tra lo 0,2 e lo 0,6%).
In pochi anni, è nato un giro d’affari fiorente e hanno preso piede sia tantissime attività fisiche – growshop – ma anche business online. E-commerce come Cbdmania.it hanno, in pochi anni, visto il loro fatturato crescere esponenzialmente.
Detto questo, è interessante scoprire in che modo tutto questo impatta la quotidianità delle persone. In poche parole, cerchiamo di capire assieme in che modo si può utilizzare la cannabis light.
Ricerca di relax
Quando si parla di cannabis light legale, si inquadra un’ottima alternativa per rilassarsi senza effetti collaterali. Questo effetto si deve in particolare al CBD o cannabidiolo. Principio attivo più famoso dopo il THC e privo di effetti psicoattivi, è considerato un eccellente elisir anti stress. Uno dei modi per assumerlo è l’olio, facile da gestire e adatto anche a chi è alle prime armi con l’utilizzo della cannabis light. Per assumere il CBD si può ricorrere anche ai cristalli, che possono essere sia sciolti sulla lingua, sia vaporizzati. Da non dimenticare è poi la possibilità di scaldarli, facendo però attenzione a non esagerare con la temperatura (il rischio è quello di intaccare le proprietà del CBD).
Alimentazione
In questo caso, bisogna aprire una parentesi a dir poco ampia. Parlare dell’utilizzo alimentare di tutto quello che riguarda il mondo della canapa significa, infatti, chiamare in causa il profilo nutrizionale straordinario dei semi. Quando li si nomina, è importante citare la loro ricchezza in vitamine del gruppo B, ma anche la presenza di un antiossidante portentoso come la vitamina E. Degna di nota è anche la ricchezza in acidi grassi essenziali, contraddistinti da un forte potere antiossidante.
Proseguendo con le cose da sapere per forza quando si discute dell’utilizzo alimentare della cannabis light troviamo l’importanza della farina di canapa che, essendo senza glutine, può essere impiegata tranquillamente per l’alimentazione dei celiaci e degli intolleranti al glutine (attenzione: si tratta di condizioni diverse ma che richiedono entrambe l’eliminazione dalla dieta del sopra citato complesso proteico).
Uso tessile
Negli ultimissimi tempi, ha preso sempre più piede l’utilizzo delle fibre tessili di canapa. A contribuire al loro successo ci ha pensato senza dubbio la necessità di indossare le mascherine e la comodità di averle a disposizione lavabili. Non dimentichiamo poi che, quando si parla della canapa, si inquadra una pianta estremamente sostenibile, che lascia nutrito il suolo in cui viene coltivata senza assorbire metalli pesanti.
Ambito veterinario
Anche se non è il primo pensiero che viene in mente quando ci si chiede “Come viene utilizzata la cannabis light?”, anche l’ambito veterinario ha tratto grande giovamento dal cambiamento radicale arrivato con la Legge 242/2016 (stiamo parlando sempre di contesto italiano).
Tra gli impieghi del CBD in veterinaria, è possibile citare le situazioni in cui si ha la necessità di attenuare gli stati d’ansia dell’animale. Uno di questi casi è legato alle circostanze in cui il proprio amico a 4 zampe, per esempio il cane, ha paura di rimanere da solo in casa. Anche se il CBD non ha effetti collaterali, prima di somministrarlo al proprio animale domestico è opportuno chiedere consiglio al veterinario.
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