In Olanda le vendite di marijuana sono iniziate negli anni Settanta in speciali locali, noti come coffee shop. Per molti anni Amsterdam è stata considerata e definita la capitale mondiale della marijuana: sebbene nella legislazione olandese la cannabis sia tecnicamente vietata, la legge non persegue le persone per consumo e detenzione fino a 5 grammi. Tuttavia nel nuovo millennio l’Olanda ha iniziato a perdere terreno nell’emergente mercato globale della cannabis in virtù della mancata piena legalizzazione e dello scarso sostegno del settore da parte del governo.

Un altro fattore che ha intaccato la leadership olandese è stata la legalizzazione e la conseguente apertura di nuovi mercati, tra cui Bloomberg elenca gli Stati Uniti ed il Canada. Allo stato attuale, 11 Stati hanno legalizzato la marijuana negli Usa. Nel 2018 il Canada è diventato il secondo Paese al mondo dopo l’Uruguay ad aver legalizzato completamente la cannabis.

Le autorità olandesi stanno cercando di fermare il declino del settore e dare un nuovo impulso a questo business. In particolare, sono state approvate norme nell’ottica della liberalizzazione, che danno alle aziende di cannabis il diritto di espandere le proprie reti e aprire nuovi coffee shop per il consumo dei propri prodotti. Tuttavia gli esperti sostengono che queste misure di difesa siano state adottate tardivamente. Pertanto, secondo David Duclos, direttore marketing di Sensi Seeds, società olandese produttrice di semi, l’Olanda riuscirà a rimanere il centro mondiale della cannabis per qualche altro anno, ma inevitabilmente cederà il passo ad altri Stati.

Secondo Duclos, la probabilità che le società locali recentemente autorizzate possano competere con le emergenti aziende americane o con gli abusivi del settore è estremamente bassa. All’Olanda la perdita della leadership nel mercato della cannabis costerà miliardi di dollari, afferma convinto l’esperto.

Fonte: it.sputniknews.com