Per secoli, potenze navali come Gran Bretagna e Paesi Bassi alimentarono la propria forza grazie alla canapa importata dalla Russia, un materiale particolarmente resistente per la costruzione delle imbarcazioni

Prima del XX secolo la Russia era perlopiù un paese agricolo, e la maggior parte delle sue esportazioni era costituita da materie prime. Tra i prodotti più commercializzati all’estero c’era la canapa, una pianta del genere cannabis sativa. I ceppi che venivano coltivati nella Russia centrale erano a basso contenuto di tetraidrocannabinolo, il principale componente psicoattivo della pianta, motivo per cui i russi non si “sballavano”; non ci sono, infatti, documenti che attestino un massiccio utilizzo ricreativo di questa pianta. Lo Stato riuscì comunque ad arricchirsi: Mosca riforniva di canapa il suo più acerrimo nemico navale, la Gran Bretagna, che la utilizzava per il sartiame, l’insieme dei cavi che sostengono l’alberatura dei velieri.

Dalla carta alle armature, dalle corde alla tela

Produzione di corda: il procedimento di stesa e torsione di tre fili di filo di canapa per formare una corda (a sinistra). Una corda di canapa (a destra)