La scelta di eliminare dalla propria dieta gli alimenti di origine animale, come nel caso di vegani e vegetariani, può portare non solo a una carenza di proteine, ma anche al rischio di una varietà minore di pietanze o comunque tali da non soddisfare il bisogno di sostanze nutritive del nostro corpo. Per ovviare a questi inconvenienti quelli che hanno aderito a questo tipo di alimentazione, che è diventata quasi una filosofia, fanno ricorso ai cosiddetti superalimenti, di cui un esempio lampante sono i semi di marijuana.
Tra queste nuove forme di alimentazione, i semi di canapa sono forse quelli che meglio si prestano per la preparazione, anche quotidiana, di deliziose pietanze. Essi hanno infatti il vantaggio di poter essere utilizzati in maniera versatile, poiché da questi si possono anche ricavare farina e olio, e quindi possono essere inseriti in cucina per le più svariate ricette e per esperimenti culinari interessanti. Non lasciatevi impressionare dall’ampia scelta di semi di cannabis online: tutti hanno le medesime proprietà benefiche e le stesse importantissime sostanze nutritive.
Perché è consigliato per diete vegetariane e vegane?
I semi di marijuana sono particolarmente utili per chi ha rinunciato a mangiare carne, pesce e derivati animali in quanto sono un concentrato di proteine. Non solo, essi contengono l’intera gamma di proteine di cui il nostro corpo necessita. Difatti, l’organismo umano non è in grado di sintetizzare da solo i composti proteici, che devono essere assunti necessariamente attraverso l’alimentazione.
Si capisce come questo si riveli fondamentale per vegetariani e vegani, che non potendo assumere la grande quantità di proteine attraverso alimenti di origine animale, devono riuscire a trovare dei sostituti, non sempre efficaci. Questo non è da sottovalutare in quanto la carenza di proteine può avere degli effetti collaterali anche molto gravi. Se in forma lieve si parla più che altro di sonnolenza, incapacità di concentrazione e fare attività fisica, a lungo andare è possibile arrivare alla deplezione muscolare, quando i nostri muscoli si autoingeriscono per assumere le sostanze che servono loro. Altre conseguenze possono essere danni agli occhi o la cessazione della crescita di tutte quelle parti del nostro corpo che sono fatte anche da proteine (unghie, capelli, ormoni, ecc.).
Ma non solo per loro…
Se è evidente il vantaggio di inserire nella dieta questo alimento per le categorie di cui sopra, non possono essere trascurate le altre proprietà benefiche di questi semi, che sono stati apprezzati da una platea di persone molto più ampio.
In primo luogo, anche se sembrerà un po’ più frivolo, i semi di cannabis hanno un piacevole gusto alla nocciola, ideale ad arricchire i più svariati piatti. Per esempio, vengono sostituiti ai pinoli o accompagnati ad essi nei pesti della nostra tradizione o vengono aggiunti alle zuppe invece dei semi di zucca. Sono anche un complemento ideale per le insalate, per dare un tocco in più di energia alla salubre abitudine di fare un pasto leggero.
Passando invece alle cose strettamente legate ai benefici per la salute dei semi, non si può non menzionare il fatto che tali prodotti contengono gli acidi grassi insaturi Omega-3 e Omega-6, assai conosciuti per abbassare i trigliceridi e il colesterolo nel sangue. L’effetto di questa azione è quello di favorire il flusso del sangue in vene ed arterie, prevenendo la formazione di placche che le renderebbero più rigide, nonché quello di migliorare l’apporto sanguigno nel cuore. Per questo motivo alcuni sostengono che aiuterebbe a combattere l’insorgenza di infarti.
Non sono inoltre da trascurare i benefici per la digestione delle fibre dei cuori dei semi di marijuana, che aiutano nella pulizia dei residui dell’apparato digerente, con ottimi risultati.
Un’ulteriore dato positivo è che questo prodotto può essere mangiato anche dai celiaci, in tutta tranquillità, non contenendo traccia alcuna di glutine. Un alimento, quindi, che non presenta controindicazioni e che è adatto a tutti.
In cucina
Per concludere, occorre poi considerare un’altra delle chiavi del successo dei semi di cannabis a fini alimentari. Questi possono essere polverizzati per ricavarne una farina oppure se ne può ottenere l’olio con la spremitura a freddo. Mentre la farina mantiene il sapore tipico del seme alla nocciola, l’estratto oleoso ha un gusto più simile al fieno, tanto che viene spesso allungato con diversi tipi di oli, al fine di mitigarlo e renderlo più bilanciato.
In ogni caso, questi procedimenti hanno permesso di inserire a tavola dei derivati dei semi di marijuana con tutte le proprietà dette sopra, con il surplus che si tratta di ingredienti di più immediata maneggiabilità in cucina. In un paese come l’Italia l’olio viene usato un po’ dappertutto, per cui non è certo difficile immaginare gli utilizzi degli estratti oleosi della cannabis e la farina non è da meno. Si pensi anche solo al fatto che molto spesso la farina di cannabis viene utilizzata per fare il pane, alimento di base della nostra alimentazione.
Non meraviglia allora che il mondo si stia mano a mano sostituendo questi alimenti a quelli della tradizione, a maggior ragione in quanto questi non causano danni alla salute, ma anzi sono in grado di migliorarla. Dal Brasile agli Stati Uniti e sempre di più anche in Europa è iniziata la corsa ai negozi biologici o agli shop online specializzati come Sensoryseeds per fare accaparrarsi le migliori sementi, per cavalcare l’onda di questo nuovo trend.
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