Rush finale per la manovra economica oggi in Senato. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà ha appena chiesto in aula il voto di fiducia , dopo che il governo ha  fatto sue le modifiche, richieste dalla Ragioneria dello Stato, e preso atto delle inammissibilità decise dalla presidente del Senato Elsabetta Casellati.  Modifice e decisioni della presidenza di Palazzo Madama sono finite in un nuovo maxi emendamento a cui la commissione Bilancio ha dato il via libera. La Ragioneria aveva chiesto una settantina di correzioni alle prime modifiche apportate dalla stessa commissione Bilancio alla manovra. Tra le 39 misure sotto la lente per le coperture anche il ripristino delle sconto in fattura per eco e sisma bonus per i condomini, mentre si chiede lo stralcio della sospensione del reddito di cittadinanza in caso di lavori brevi e dell’estensione ai pediatri dei fondi per avere macchinari per gli esami in studio. A queste si è aggiunta la richiesta di correzioni definite “di drafting” (di redazione) per altre 29 norme.

Lo scontro più duro si è pero consumato in mattinata, intorno alla norma che dava il via libera alla cannanis light. Il provvedimento, a firma del senatore cinquestelle Matteo Mantero e approvato dalla maggioranza in commissione Bilancio – è stato stralciato dal maxi emendamento presentato dal governo alla legge di bilancio perché giudicato “inammissibile” dalla presidente del Senatoper “estraneità di materia”. A chiedere il vaglio dell’ammissibilità è stata la Lega, che ha dichiarato battaglia alla norma assieme a Fdi. La misura prevedeva che la canapa industriale con un contenuto di Thc non superiore allo 0,5% non venisse più considerata come una sostanza stupefacente.

La scelta della presidenza del Senato ha scatenato in aula la protesta dei cinquestelle. Mantero ha attaccato: “Questo emendamento, è bene precisare, non riguarda la droga ma va ad incidere sugli agricoltori”. Il suo collega Alberto Airola  ha accusato la presidente Casellati di aver attuato una “decisione politica”. Casellati ha replicato spiegando che la sua è stata solo una “scelta tecnica”. Mentre Matteo Salvini h acommentato: “Ringrazio la presidente a nome di tutte le comunità di recupero d’Italia. Evitata la vergogna dello Stato spacciatore”. Il capogruppo dei senatori dem Andrea Marcuccinon è voluto entrare nel merito della scelta di Casellati, ma ha sollecitato l’aula a procedere velocemente con i lavori. Il ministro D’Incà ha commentato:  “Pur rispettando la decisione e l’autonomia della presidente del Senato, che ha ritenuto inammissibile l’emendamento per la stabilizzazione del settore legato alla produzione e commercializzazione della canapa, non posso non rimanere amareggiato”.

Lo stop alla canapa è stato criticato anche da Riccardo Magi di + Europa e da altri 100 parlamentari dell’intergruppo per la legalizzazione della cannabis: “L’emendamento era assolutamente attinente alla materia del bilancio, rispondendo alle esigenze finanziarie e produttive di un settore che coinvolte migliaia di produttori e lavoratori. A Casellati chiediamo formalmente di rivedere il suo giudizio”.

Stralciati dalla manovra anche altri provvedimenti. Innanzitutto la tobin tax (che introduceva un’aliquota dello 0,04% su alcuni tipi di transazione finanziarie online) e lo slittamento da luglio 2020 al primo gennaio 2022 della fine del mercato tutelato per l’energia. Inoltre la presidenza del Senato ha giudicato inammissibile anche le norme in materia di commissari straordinari, sul personale delle province, sulle modifiche al decreto Sblocca Italia, su modifiche alla legge delle concorrenza, di giustizia amministrativa, sulla magistratura contabile, cambiale digitale, educazione civica, banche di credito cooperativo, informatizzazione Inail, agenda digitale della Pa, misure per l’innovazione e sull’organizzazione del ministero della Giustizia.

Il viceministro dell’Economia Antonio Misiani presente in aula ha chiarito che “i commi stralciati non hanno effetti dal punto di vista della finanza pubblica e anche quelli che hanno effetti sono limitatissimi. Non ravvisiamo la necessità di una nuova relazione tecnica, la ragioneria dello Stato aggiornerà la relazione barrando le norme inammissibili”. E Casellati ha chiosato: “Capisco che erano tutte ornamentali, come volevasi dimostrare”.  Questa sera si terrà un vertice di maggioranza, ma non sulla manovra (che a questo punto dovrebbe essere chiusa) bensì su altri temi caldi come giustizia e autonomia. Anche i tre senatori grillini che sono passati alla Lega non dovrebbero mettere a rischio la maggioranza.

Fonte: repubblica.it